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I miei due gemellini sono nati un anno dopo la perdita dell'angelo che ho ancora nel cuore

di mammenellarete - 31.01.2020 - Scrivici

gemelli
Fonte: Shutterstock
Dopo aver avuto un aborto, ho vissuto, un anno dopo, una gravidanza meravigliosa fino alla fine. I miei bambini, una femminuccia e un maschietto, sono nati il 19 luglio 2015, esattamente un anno dopo la perdita che è rimasta nel mio cuore. Il mio angelo custode, la dottoressa, li ha fatti nascere e le sue prime parole sono state: "Vedi, Giusi, è tornata e si è portata il fratellino per mano, non voleva nascere da sola".

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A fine giugno 2014 mi preparavo per una partenza per lavoro. Avevo una insolita stanchezza, che imputavo allo stress. Il 28 giugno, prima di partire, arrivai a dimenticare i soldi al Bancomat...cosa insolita per una tipa ossessiva come me. Il 29 partii, con una strana sensazione. Niente di cercato, realizzai che il ciclo non arrivava.

Il 2 luglio mi decisi e feci un test: positivo! Avvisai subito il mio compagno: avremmo dovuto rivedere i nostri programmi per l'estate, ma andava benissimo così! Pur lontana da casa, feci le beta. Poco più di 114: "Saremo all'inizio?", pensai. Le feci di nuovo dopo due giorni e strappai un misero 256. La mia ginecologa, a distanza e per messaggio, mi disse: "Non esaltanti, ma vediamo".

Il 15 luglio ebbi una sorpresa: il mio compagno venne a trovarmi con una coppia di amici. Nemmeno a farlo apposta, iniziarono le prime perdite. Facemmo una corsa in pronto soccorso, camera disomogenea, poche speranze negli occhi del medico. La notte fra il 18 e il 19 iniziarono, abbondanti. Rientrai a Roma, a casa, di notte, provando a soffocare i dolori delle contrazioni.
 
 
Il 19 luglio 2014 ecografia: la bimba non c'era più... seguirono giorni infernali. Mi evitai il raschiamento. Espulsione naturale. Ma iniziò il mio film: volevo capire cosa era successo, volevo capire cosa non andava in me. Passarono un paio di mesi, ritornò il ciclo, riprovammo, ma nulla.
 
 
Arrivò fine ottobre. Mi autoprescrissi (lavoro in ambito sanitario) i dosaggi ormonali. Tutto perfetto, tutto nella norma. Tutto tranne l'Fsh: 28,8. Una sentenza. A 36 anni. Ero praticamente in menopausa... ma non mi arresi.

Test... positivo!

Il 26 novembre da sola, di mia iniziativa, cercai risposte in una famosa clinica privata: chiesi un primo colloquio, mi portai tutto dietro. Raccontai. Tirai fuori di tutto. Analisi, monitoraggio della temperatura basale. La dottoressa mi guardò dolcemente, fece no con la testa e si fermò all'Fsh: 28,8.
 
Non potevamo pensare nemmeno alla IUI. Si partì già con la Fivet. E io che mi chiedevo come dirlo a lui. Nel mentre, l'unica analisi che mi venne richiesta a integrazione prima di ripetere tutto, fu l'Amh. Me ne andai a casa, un po' triste, ma al contempo euforica. Vidi un'altra strada da percorrere, ce la potevamo fare!
 
Passarono alcuni giorni, continuai con la temperatura basale, si abbassò, risalì, e, ops, mi resi conto che il ciclo non arrivava. Era il 2 dicembre. Era il 2 luglio. Feci un test. Positivo. Non ci potevo credere.
 
Il giorno dopo feci le beta: 300. Dopo due giorni le riprovai: 800. Altri due giorni: 3.000, mi scappò un urletto di gioia. Che mi sentivo felice è dire poco!!! Che sensazioni!!!! Ritirai insieme alle mie fantastiche beta anche Amh, risultato: indosabile.....praticamente altro che menopausa... Ero proprio andata!
 
Passarono i giorni. Il 17 dicembre dovevo avere appuntamento in clinica per una prima visita, la lasciai per scaramanzia... non si sa mai. Il 15 dicembre era domenica. Ci fermammo dagli stessi amici che avevano accompagnato il mio lui. Andai in bagno. Perdite.

La mia gravidanza gemellare

La storia si ripeteva. Pronto soccorso: le lacrime già mi scivolavano sulle guance.  Ero pronta. Entrai. Prima ecografia. Nessuna parola, "Signora, si può accomodare all'altro apparecchio, qui non vedo bene".
 
Cambiai stanza, stessa dottoressa. "Signora, GRAVIDANZE GEMELLARI IN FAMIGLIA?". E le lacrime diventarono un fiume..."Signora, o ha un enorme distacco, o qui abbiamo due camerette belle comode. Posso far vedere a un collega?". Arrivò un altro medico e velocemente disse: "Signora, due camere, due embrioni. Uno sfarfallio, ma in caso di gravidanze gemellari non è cosa rara vedere prima un battito e a distanza un secondo. Complimenti".
 
La prima dottoressa che mi visitò è diventata il mio angelo custode in questa gravidanza. Il 17 vado in clinica, ma solo per rivederli. E stavolta gli sfarfallii sono due. Una gravidanza meravigliosa fino alla fine. Ma il vero miracolo eccolo qua. I miei bambini, una femminuccia e un maschietto, sono nati il 19 luglio 2015, esattamente un anno dopo la perdita che è rimasta nel mio cuore. Il mio angelo custode li ha fatti nascere e le sue prime parole sono state: "Vedi, Giusi, è tornata e si è portata il fratellino per mano, non voleva nascere da sola".
 
di Giusi
 

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