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Parto cesareo: mio malgrado l'ho dovuto accettare

di Nostrofiglio Redazione - 08.05.2013 - Scrivici

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Ricordo solo le prime parole del ginecologo, che mi hanno fatto capire che era nata. "Ma come è bellina questa bimba, è una bambolina! Un po' più piccolina delle nostre stime, è bellissima!". Non lo so, io ho solo visto un fagotto bianco che veniva portato via e a quel punto non mi interessava più di niente. Avevo perso, quella era per me una sconfitta, non ero riuscita a farcela, non ero riuscita a partorirla io...

-- A distanza di un anno, ancora non mando giù il non aver fatto un parto naturale. Ma ormai il passato non si cambia e al massimo posso sperare nel secondo parto, quando sarà. Detto questo, una decina di giorni prima la data prevista ho cominciato a sentirmi un po' strana. Un po' di fastidi vari, doloretti, ma ero convinta di partorire oltre il termine quindi non ci ho fatto caso. E invece, una settimana prima del termine, il 29 ottobre, mi sveglio e vedo delle perdite. Ho subito pensato al tappo mucoso e ho chiamato l'ospedale molto emozionata. Al controllo mi hanno detto che c'era 1 cm di dilatazione e qualche contrazioncina preparatoria, ma poteva essere che in qualche ora partiva tutto come che ci volessero ancora diversi giorni. Insomma me ne torno a casa e il pomeriggio non avevo dubbi, qualcosa stava succedendo!! Avevi dei dolori alla schiena, non trovavo la posizione giusta e in più sentivo una fortissima emozione crescere dentro di me. Avendo capito che ormai era arrivato il momento, ho finito di preparare la borsa per l'ospedale mia e di controllare quella della piccola che avrei conosciuto di lì a poco. Ero emozionatissima!! Era partito tutto in modo naturale e inaspettato, e ero davvero felice. Insomma, un occhio all'orologio per vedere i minuti tra le contrazioni (ormai le avevo capito), poi ho fatto una bella doccia, immaginando che sarebbe stata l'ultima doccia tranquilla. Ho preparato una cena veloce e, appena è tornata il mio compagno, gli ho detto di mangiare velocemente che dovevamo andare in ospedale. Ricordo ancora il menù di quella sera! A un certo punto i dolori erano abbastanza forti e ci siamo incamminati verso l'ospedale (distava 3 minuti a piedi). Arrivati su mi fanno il monitoraggio e mentre sono attaccata al tracciato spunta il ginecologo che avrebbe fatto il turno di notte: era il mio! Ero felicissima, stava andando tutto ottimamente.

Lui dice che la bimba nascerà entro la mattina, perciò cominciano le procedure per il ricovero, il mio compagno va a prendere le valigie, chiamo a casa e si mettono in macchina da Pisa per venire. Ero sola quella notte in travaglio, avevo l'ostetrica tutta per me, la vasca come avevo sognato... la dilatazione procedeva 1 cm all'ora, io il travaglio lo sopportavo abbastanza bene quindi è continuato così, un po' in acqua e un po' fuori per tutta la notte. Io ho perso la cognizione del tempo, però so che alle 2 l'ostetrica ha cominciato un po' a preoccuparsi perché ero di 8 cm e non sentiva la testa. Mi faceva camminare, mi diceva di dirle subito se sentivo spingere ma niente, non mi si erano nemmeno ancora rotte le acque. Insomma, arrivata a dilatazione completa e la testa ancora non c'era, era alta, e le acque intatte. Ho cominciato a capire che qualcosa non andava come doveva, l'ostetrica andava a parlare con il ginecologo e poi tornava e, a un certo punto, lo ha chiamato. Lui mi ha visitato, mi ha scosso la testa e ha detto: "Paola, la bimba non scende. E' necessario il cesareo, perché te potresti stare qui anche 3 giorni e non succede niente". Mi è crollato il mondo addosso, ma come?? Fino alla fine era andato tutto bene, la bimba non soffriva, io riuscivo più o meno a sopportare, come era possibile che non scendeva?? Niente, hanno aspettato un paio d'ore (che a me sono parsi 5 minuti), avevo le contrazioni fisse, non ce la facevo più e, mio malgrado, ho dovuto accettare il cesareo. Da che avevo fatto tutto il travaglio senza dire ahi, a quel punto ho cominciato a inveire contro chiunque avessi a tiro. Contro l'ostetrica, il ginecologo, l'infermiera che non portava la barella perché a quel punto volevo l'anestesia e subito.

Ero arrabbiata e delusa, non doveva finire così... Ho salutato il mio compagno con una tristezza enorme nel cuore, non avrebbe potuto assistere alla nascita, non lo avrei visto vedere per la prima volta nostra figlia. Mi hanno portato su, mi hanno fatto l'anestesia. Da quel momento, se non altro, ho avuto la pace dei sensi, non sentivo più i dolori delle contrazioni. E, delusa, amareggiata e sconfitta, ho aspettato, inerme, la nascita di mia figlia. Continuavo a ripetermi che quello era, in ogni caso, un momento importante, ma la delusione era troppo grande. Ricordo solo le prime parole del ginecologo, che mi hanno fatto capire che era nata. "Ma come è bellina questa bimba, è una bambolina! Un po' più piccolina delle nostre stime, è bellissima!". Non lo so, io ho solo visto un fagotto bianco che veniva portato via e a quel punto non mi interessava più di niente. Avevo perso, quella era per me una sconfitta, non ero riuscita a farcela, non ero riuscita a partorirla io. Il primo incontro è stato io sdraiata a letto e lei nella culla che "mi guardava". Ho quegli occhi impressi nella mia mente e nel mio cuore e nel frattempo le chiedevo perdono del fatto che non riuscivo a essere felice per come erano andate le cose. Il dopo parto è andato piuttosto male, ho avuto dolori fino a un paio di mesi fa (la bimba ha un anno), le settimane subito dopo sono state uno strazio, ogni movimento erano dolori lancinanti terribili. E non mi sono fatta mancare nemmeno una bella depressione. So che di solito si dice che il momento della nascita è stato quello più bello delle nostre vite. Purtroppo io l'ho presa molto male e per me non è stato così. Ma aspetto il momento in cui potrò dire a mia figlia che è vero che al momento della sua nascita io ero delusa, ma che l'amore che piano piano è cresciuto mi ha permesso di passare oltre a quella delusione.

Per ora è presto, sono sicura che lei mi darà il tempo che mi serve per questo. Scusate se mi sono dilungata!!! p.s. per tutti i giorni di degenza (6) quando passavano i medici e dicevano: "Cesareo per mancato impegno" (che sarebbe mancato impegno del canale del parto) io aggiungevo sempre: "Sì, mancato impegno da parte della bimba, io ce l'ho messa tutta!!". Storia di Gretel2010 scritta sul forum di nostrofiglio.it. Voi scrivere anche tu la tua storia? Iscriviti a nostrofiglio e pubblicala su Sono incinta, a chi lo avete detto e come Hai appena saputo di essere incinta oppure ricordi con tenerezza il momento in cui lo hai scoperto? Come hai trovato le parole per dire al tuo partner che presto sareste diventati una famiglia? Racconta la tua storia. Ti potrebbe anche interessare:

 

 

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