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Parto cesareo: avrei potuto evitarlo se ci fossero state più ostetriche

di mammenellarete - 26.06.2014 - Scrivici

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Ciao a tutti, la mia storia inizia a gennaio 2012, quando dopo il ritardo di un mese, faccio un test di gravidanza. E' positivo, ma io sono terrorizzata. Perché? Ecco i motivi: sto prendendo la pillola, ho solo 21 anni e sono all'estero. Rientro in Italia e avviso i miei genitori. Comincio perciò un iter di esami. Faccio un'ecografia e scopro di essere al terzo mese. Inoltre, mi rendo conto purtroppo di aver preso la pillola regolarmente fino alla scoperta della mia gravidanza. Nel frattempo io e mio marito ci lasciamo, ma non ho tempo di pensarci, perché mi arrivano due notizie dai dottori.

La pillola per fortuna non ha compromesso né me né il feto. Quest'ultima è un'ottima notizia, ma ce n'è un'altra: i miei esami sulla toxoplasmosi danno tre esiti positivi, ovvero già fatta, mai fatta e in corso.

 

Ricomincia l'iter di visite e concludo il quinto mese con la certezza che i risultati hanno dato esiti falsi ed il mio bimbo sta benissimo.

 

Dopo altri quattro mesi perfetti, arrivo alla 40+1. Dopo la visita mattutina post termine, a mezzogiorno inizio ad avere dolori e la sera ho piccole perdite, in seguito mi reco in ospedale, dove mi visitano e la ginecologa, sorridendo, mi dice: "sei dilatata di 7 cm"!

 

Gioia e dolori! Finché alle 21 entro in sala parto e sono dilatata di 10 cm. Mi fanno aspettare. E' sabato sera e c'è una sola ostetrica, occupata ad aiutare un'altra ragazza che sta per partorire. Io sono esausta e da lì comincia l'ora e mezza più lunga della mia vita.

 

Trattengo le spinte e alle 22.30 finalmente arriva il mio turno. Dopo tre spinte, la ginecologa realizza che il bambino si é girato, non trovando collaborazione da parte mia. Quindi devo affrontare il cesareo.

 

Finalmente dopo poco il mio pupo nasce. E' sanissimo, bellissimo e ciccionissimo!

 

La rabbia per il mancato parto naturale per la carenza di personale c'é stata. Ma la gioia che mi ha dato mio figlio ha già colmato tutto ed ora posso raccontare la mia storia, per fortuna, con un grande sorriso!

 

di mamma Alice

 

(storia arrivata all'email nostrofiglio@redazione.it)

 

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