Tutto ebbe inizio il 19 ottobre dell'anno scorso. Era un giovedì. Mi recai in ospedale per fare il tracciato, anche perché avevo appena completato il nono mese.
Le contrazioni c'erano, ma erano preparatorie. Insomma piccoli dolorini, niente di che. Tornammo a casa. Passò anche il venerdì e sabato mattina decisi di fare una passeggiata con mia figlia di tre anni e con mio marito.
Pranzammo e poi sistemai un po' la cameretta. La sera cenammo e decisi di mettermi a letto presto, verso le 21.30. Mi sentivo stanca, ma non riuscivo a riposare. Facevo avanti e indietro dal bagno.
Verso le 23.30 avvertii una fitta sotto la pancia e, al tempo stesso, un dolore forte. Decisi di svegliare mio marito, ma ci misi 5 minuti per andare dal bagno alla stanza da letto. Le contrazioni erano sempre più ravvicinate.
Non mi davano nemmeno il tempo di respirare. Lo svegliai e verso le 23.45 mia mamma, che era a casa mia per stare con mia figlia, provò a vestirmi in corridoio, ma senza successo. Mi disse: "Dai, resisti". Io risposi: "Non ce la faccio, devo spingere". Mi guardarono entrambi come se fossi diventata matta e mia mamma disse a mio marito: "Chiama l'ambulanza".
Con una calzetta sì e una no mi buttai sul divano della cucina (il più vicino) e spinsi una volta soltanto. Mia mamma disse: "Si vede la testa". Allora dissi a mio marito di prendere il telefono e di chiamare subito la mia ginecologa... santa donna!
Dopo altre tre spinte nacque la mia Giulia... con l'aiuto del suo papà, che restò al telefono, per il tutto il tempo del parto, con la dottoressa. Poi, dato che l'ambulanza non arrivava, decidemmo di tagliare il cordone.
Lei stava tranquilla sul mio petto, mentre il suo papà, con una forbice da pizza e un laccio emostatico, tagliava il cordone.
L'ambulanza giunse, controllarono il cordone, mi misero la flebo e partimmo subito, anche perché avevo ancora la placenta da espellere.
Giunsi in ospedale con un calzino solo. Tutti ci guardavano, mio marito era dietro di me con la piccola avvolta in ben 5 asciugamani. Nel reparto ci aspettava una vera e propria équipe di medici e ostetriche.
L'unica cosa che volevo sapere era se la piccola stava bene. Mi risposero: era tutto perfetto. Mi medicarono e l'ostetrica mi fece i complimenti perché la mia Giulia pesava ben 4 chili ed io avevo soltanto 2 punti!
Dopo 39 anni dall'ultima nascita in casa nel nostro piccolo paese... è arrivata Giulia! Ci hanno assegnato un premio e siamo finite su SiciliaOnPress! Ringrazio la mia ginecologa che ha risposto a telefono a mezzanotte, ringrazio i miei condomini, mia mamma e il mio eroe... mio marito! E' passato un anno, ma ancora mi emoziono se racconto la nascita di Giulia.
di Maria Cristina
(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
Leggi anche: Partorire in bagno, la mia bambina nata in casa
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it