Salve a tutte. Vorrei raccontarvi la mia storia di mamma "prematura". Tutto inizia il 19 aprile 2011 quando io e mio marito scopriamo di essere "incinti". Tutto sembra proseguire per il meglio, qualche nausea all'inizio, un po' di mal di stomaco poi, la pancia che cresce poco e per la felicità del mio ginecologo qualche chilo perso, anche perché non ho di certo un fisico da modella.
Arriviamo al 16 settembre, sono a 26+ 3 e solito controllo dal ginecologo che ci dà la brutta notizia: il mio collo dell'utero è di soli 4 mm, con bimbo già cefalico e ampio funneling a U (io e mio marito ci guardiamo terrorizzati non capendo più nulla di quello che ci sta dicendo). L'unica cosa da fare è di correre al primo ospedale più vicino attrezzato di TIN perché c'è rischio di un parto estremamente prematuro.
Mi sono vista la vita scorrere davanti come un flash. Chiamo subito mia mamma che corra a casa a prepararmi la valigia (chi ci aveva pensato fino a quel momento) mentre io e mio marito come due zombie andiamo all'ospedale.
Lì mi ricoverano e nei successivi 3 giorni mi fanno flebo per contrazioni che non avevo e iniezioni per facilitare lo sviluppo polmonare del mio cucciolo, dopodichè mi mandano a casa tranquillizzandomi e prescrivendomi un semplice antispasmico intestinale!
Contatto il mio ginecologo che di controparte mi obbliga a letto e mi imbottisce di farmaci che nemmeno un dopato poteva farmi concorrenza. Ci rivediamo il 30 settembre per un altro controllo... mazzata finale: 2 mm di collo e parto interno aperto già di 4 cm... di nuovo di corsa all'ospedale, ma stavolta a Padova visto che nell'altro erano stati parecchio superficiali.
Lì mi accolgono a braccia aperte, più che altro erano convinti che da lì a poche ore avrei partorito, invece dopo 4 ore di monitoraggi si rendono conto che tutto è apparentemente tranquillo e mi ricoverano attaccandomi 24 ore su 24 flebo di miolene.
.. Stavolta la valigia ce l'avevo già con me!
Trovo una camerata fantastica, tutte fortunate come me anche se il primo posto della sfortuna era saldamente in mano mia. E arriviamo alla notte del 19 ottobre,sono ormai a 30+2 e la situazione è stabile tendente al positivo. Nel sonno avverto dei strani dolori al basso ventre ma per non disturbare le altre ragazze e il medico di guardia, aspetto un po' prima di chiamare qualcuno e quando mi decido a farlo chi mi visita mi rassicura che è una colica e mi danno del buscopan.
Parto a 30 settimane
La situazione invece di migliorare peggiora, così dopo un paio d'ore mi portano in sala travaglio per un monitoraggio.
Vista la mia proverbiale fortuna arrivo durante il cambio di turno così ci vuole un po' prima che si accorgano che rantolo nel letto in preda a dolori allucinanti, per fortuna un'ostretrica corre a visitarmi e non può far altro che constatare che sono dilatata di 6 cm (e io penso, beh, neanche male, 2 cm in 4 ore di quelle che finalmente capivo essere contrazioni) e che il travaglio è iniziato.
Terrorizzata chiamo mio marito e gli dico di venire in ospedale, ma di non avere fretta, perché tanto, a detta dei medici, ci sarebbero volute ancora delle ore...
Erano le 7.40 del mattino. Alle 8.05 tornano a visitarmi... ops. Dilatazione completa! (LEGGI ANCHE:ANTONIO PIO, NATO PREMATURO A 24 SETTIMANE)
E l'ostetrica mi dice che non può aspettare mio marito (noi abitiamo a 35 km dall'ospedale), che deve far nascere il giovanotto e quindi mi rompe il sacco... che brutta sensazione!
Morale della favola, alle 8.27 il mio ranocchio nasce nel suo "splendore" di 1.565 kg per 43 cm. Ci siamo fatti 40 giorni di TIN, con corse giornaliere per portargli il mio latte e alla fine è arrivato a casa.
Sarò poco obiettiva, ma i bambini prematuri hanno una marcia in più e voglio dire a tutti i genitori di questi bimbi così speciali di non mollare mai.
di Faustina
(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)
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Aggiornato il 01.10.2020