Mi sono sposata a 25 anni e lui ne aveva 26, dopo 7 anni di fidanzamento, con una persona che naturalmente pensavo fosse la migliore del mondo. Forse è stata incoscienza dell'età, penso oggi.
Siamo stati bene e dopo qualche anno abbiamo pensato di allargare la famiglia, ma la bella notizia non arrivava mai. Dopo tanti controlli scopriamo che lui ha problemi, ma con l'inseminazione abbiamo risolto.
Gravidanza perfetta, parole del ginecologo, fino a quando nel settimo mese avverto dolori fortissimi al petto. Ero entrata in gestosi con tutti i problemi che porta. Lesione al cuore, blocco ai reni, fegato, milza.... tenuta in ospedale sotto costante controllo un giorno dopo che si sono consultati tutti i medici sembrava che le cose non andavano tanto male, tranne per un esame che ha portato il mio ginecologo: la conseguenza è stata entrare in stanza e dire che dovevamo fare immediatamente il cesario perché sarei morta durante la notte.
Fu un cesario al massimo dell'emergenza, ma io ho superato la notte e sono ancora qui e il mio leoncino ha lottando duramente 41 giorni in terapia intensiva.
Ora ha più di due anni, sta bene ed è una peste che mi riempe ogni giorno d'orgoglio per tutti i progressi fatti con tanta fatica. Ma adesso che finalmente potevamo goderci questa meravigliosa famiglia, mio marito capisce che per lui non va la famiglia, ma preferisce vivere spensierato senza responsabilità: uscire a divertirsi è il suo scopo principale.
Mi ha detto addirittura più volte che era meglio se fossimo morti entrambi. E così io, con solo il grandissimo aiuto della mia famiglia, mi cresco la mia meraviglia mentre lui mi crea solo problemi. Pian piano mi riprendo in mano la mia vita visto che sono stata fortunata ad avere una seconda possibilità.
Una mamma
(vuoi mandarci la tua storia? Scrivila a redazione@nostrofiglio.it)