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Mesi bui per la depressione post-partum. La mia esperienza a lieto fine

di mammenellarete - 10.11.2016 - Scrivici

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Fonte: pixabay
A distanza di 5 mesi dal parto, giunse per me un momento davvero difficile. Per stress non volli più allattare mia figlia. Piansi per 3 settimane fino ad arrivare alla decisione di prendere le pastiglie per far andare via il latte. Avevo dei tremendi sensi di colpa perché credevo che il mio latte sarebbe stato meglio dell'artificiale. Era la depressione post-partum. Non mi sono fatta aiutare più di tanto, ho rifiutato i farmaci, la forza l'ho trovata dentro di me, guardando la mia bimba e rispecchiandomi nei suoi bellissimi occhi azzurri.  

Sono Francesca e ho una meravigliosa bimba di quasi un anno e mezzo. Gravidanza volutissima, cercata per mesi, per la quale persi anche il lavoro. 9 mesi trascorsi benissimo, tranne per qualche settimana dopo la morfologica. Finì tutto lì, bambina sanissima. Il mio fu un parto indotto, oltre termine di 11 giorni (ciò che temevo di più) con un travaglio di 15 ore.

 

Lei era incastrata, dovettero praticarmi episiotomia più ventosa più manovra di Kristeller. Nacque finalmente la mia cucciola, bella come il sole. Ero al settimo cielo, ma con mille ansie perché da lì la mia vita sarebbe cambiata e ne ero pienamente consapevole. Io qui sono sola, vivo con il mio compagno a 1000 km di distanza dalla mia famiglia, mi ritrovo ad avere solo una suocera inutile e antipatica con cui mi limito ad avere il minimo rapporto civile.

 

Iniziarono i problemi, un po' per i tantissimi punti che avevo, i dolori, la stanchezza, la bambina non voleva attaccarsi al seno, i miei che dovevano tornare giù dopo qualche giorno. Ero già stanca di quella vita che avevo cercato. Andai avanti, cercai di non pensare, mi immersi nella mia nuova vita, insomma volevo a tutti i costi mantenere una stabilità emotiva per me e mia figlia.

 

Il crollo totale giunse dopo 5 mesi, quando per stress non volli più allattarla. Piansi per 3 settimane fino ad arrivare alla decisione di prendere le pastiglie per far andare via il latte. Mi rifiutavo di nutrirla, ma nello stesso modo avevo dei tremendi sensi di colpa perché credevo che il mio latte sarebbe stato meglio dell'artificiale (ovviamente sappiamo benissimo che i bambini crescono bene lo stesso!). Ma odiavo i suoi pianti!

 

Trascorsi dei mesi di buio, in una specie di limbo, sempre sola a casa, senza un lavoro, un compagno impegnato otto ore al giorno, senza famiglia vicino, senza amici, solo una.

La depressione post parto aveva preso ciò che di bello c'era di me e la mia bimba. Non mi sono fatta aiutare più di tanto, ho rifiutato i farmaci, la forza l'ho trovata dentro di me, guardando la mia bimba e rispecchiandomi nei suoi bellissimi occhi azzurri.

 

Una via d'uscita c'è, che sia dentro di voi, che sia nelle mani di qualcun altro, ma c'è. Non chiudetevi, fatevi aiutare se siete in difficoltà. Non siete sole, non abbiate paura. Mai. Un abbraccio care mamme.

 

di Francesca

 

(storia arrivata alla pagina Facebook della redazione)

 

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Aggiornato il 14.02.2018

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