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Mamma a 20 anni, quando pensavo non fosse possibile

di mammenellarete - 18.11.2013 - Scrivici

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Mi chiamo Valentina, ho 21 anni e sono diventata mamma 9 mesi fa di un bellissimo principino... Tutto è iniziato così. Non credevo di poter aver figli e neanche ci pensavo. A 20 anni chi ci pensa... Più volte con il mio ragazzo avevamo avuto rapporti liberi senza alcuna precauzione e mai, mai ho avuto problemi di rimanere incinta. La ginecologa mi disse che le mie ovaie sono pigre e raramente poteva capitarmi l'occasione che ovulassero... Svariate volte però, quando ritardava, compravo i test e li facevo, ma risultavano sempre negativi. Un giorno il ritardo era di 2 settimane e mezzo, iniziai a preoccuparmi,

ma non avevo intenzioni di fare un altro test perché se fosse risultato negativo ci sarei rimasta male. Però il mio ragazzo insistette per farmelo comprare e lo feci: era il 15 maggio, di pomeriggio feci il test, e aspettai il risultato....

 

Credetemi, quei 3 minuti di attesa erano interminabili, il cuore che era impazzito e io che tremavo.

 

All'improvviso: > ... beh, per un attimo il fiato mi è mancato. Il mio ragazzo che bussava alla porta del bagno chiedendomi: "Allora? Tutto bene?"

 

Sono uscita dal bagno e mi sono gettata tra le sue braccia contentissima nel dargli la notizia. E' stato il giorno più bello. Mi ricordo che quel giorno fumai 2 pacchetti di sigarette mentre lo dicevo a tutti, avevo voglia di urlarlo al mondo intero.... poi pero smisi di fumare per amore di quell'esserino così piccolo che cresceva dentro di me.

 

La presero tutti bene, anche se dicevano che ero ancora una bambina a 20 anni, ma io non mi sentivo affatto bambina. La vita mi era cambiata totalmente. Toccava dirlo solamente a mia sorella, per me la persona più importante... Avevo timore nel dirglielo sapendo già che era contraria. E infatti appena la chiamai la prese male, mi disse: "Adesso no, abortisci. Sei piccola, non sei nelle condizioni di poter crescere un bambino". Ma a me non interessava, era mio.... mio figlio... avevo finalmente una MIA famiglia, la famiglia che non avevo mai avuto.

 

Trascorsi i nove mesi di gravidanza, fortunatamente tutti tranquilli, senza nausee né complicazioni, arriva il giorno in cui il tempo era terminato. Ma niente, neanche una contrazione, niente di niente.

 

La ginecologa mi disse di non preoccuparmi, perché fino a 41 settimane non necessitavo neanche di ricovero. Però passate le 41 settimane ancora niente.

 

Aspettai altri 2 giorni e mi presentai in ospedale dove mi fecero monitoraggio e visita ginecologica, e mi dissero: "Domani venga di mattina che dobbiamo ricoverarla d'obbligo" dato che ero alla 42esima settimana.

Mi rassicurarono, il bimbo stava bene...

 

Mi ricoverarono per 2 giorni. Si può dire che ero lì per vacanza, non mi fecero un bel niente. Poi il terzo giorno che ero lì, la mattina vennero a stimolarmi il parto con una fettuccia. Ero agitata, sapevo che era arrivato il momento. Mi misero la fettuccia e iniziarono le contrazioni, prima lievi poi sempre più forti, così per tutto il giorno, fino alla sera dove veramente non sopportando più il dolore, chiamavo le ostetriche ogni secondo... (LEGGI ANCHE: INCINTA E SINGLE A 17 ANNI. CE L'HO FATTA!)

 

A un certo punto mi portarono in sala parto. Erano le 21.00. Avevo paura, non volevo andarci in sala parto. In quel momento volevo tornare indietro di 9 mesi: dolori allucinanti, il mio ragazzo che soffriva nel vedermi così e mi rassicurava che sarebbe andato bene dicendomi di essere orgoglioso di me.

 

Arrivati alle 22:30 mi fecero l'epidurale. Santa, divina epidurale, smisi di sentire ogni dolore e mi sentivo più rassicurata...

 

Iniziai a spingere con il mio ragazzo che mi aiutava tenendomi le gambe insieme all'ostetrica. Non ce la facevo più, sentivo il bisogno di spingere, ma avevo paura di farmela sotto. Mi vergognavo, ma non mi interessava volevo il mio bambino tra le braccia.... alla fine sentii una forte sensazione che ci eravamo. Spinsi con tutta me stessa ed eccolo, il mio principe era lì, piccolo e indifeso.... La mia gioia, la mia ragione di vita!

 

Me lo misero tra le braccia e non esisteva più il resto del mondo. Solo io e lui. Ora ha 9 mesi e mezzo e mi riempie ogni singolo attimo il cuore di gioia, ringrazio ogni giorno Dio per il miracolo di avermi dato un figlio, e credetemi, tutto quel dolore sentito in sala parto svanisce appena lo senti tra le tue braccia.

 

E' una cosa bellissima, un dono che le donne hanno e che io rifarei altre 1000000 volte.

...

 

di Valentina

 

(storia arrivata sulla nostra pagina Facebook)

 

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