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L'esperienza del parto e i giorni in ospedale

di Monica C. - 22.09.2014 - Scrivici

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Abbiamo immaginato tante volte il momento del parto e la maggior parte di noi donne ha guardato con curiosità i vari reality in onda in televisione, per vedere i comportamenti delle donne in travaglio e per capire come funziona la "sala parto". In realtà in questi programmi c'è molta esagerazione e, quando dobbiamo partorire, non abbiamo a disposizione tutte quel personale medico solo ed esclusivamente per noi. Il famoso giorno, che aspettiamo con tanta ansia, sembra non arrivare mai, ma quando finalmente è ora di partorire, abbiamo paura, soprattutto se si tratta del primo figlio. Nella teoria sappiamo cosa ci aspetta, ma la realtà è un po' diversa.

Durante il travaglio, proviamo tantissimi sentimenti, perché sappiamo che, da lì a poche ore, tutto cambia. Nei giorni precedenti avevamo talmente tanta voglia di vedere il nostro bambino (e di riuscire a muoverci senza il pancione), che abbiamo seguito tutti i consigli delle amiche e letti su internet per accelerare il travaglio.

 

Alcune dicono che far le scale e far l'amore aiutino, altre suggeriscono di guardare la luna. Non saprei dirvi se la teoria della luna sia fondata oppure no, ma chi lavora in sala parto dice che effettivamente in quel periodo le nascite aumentano. Sarà vero?

 

Prima di uscire di casa e di andare in ospedale, ricontrolliamo ancora la borsa che abbiamo preparato anticipatamente.

 

La futura mamma fashion avrà messo dentro la valigia camicie di notte con pizzi e colori alla moda, mentre quella sportiva avrà portato con sé vestiti comodi, senza dar particolare importanza alle ultime tendenze in fatto di moda.

 

Una volta arrivati in ospedale con borsa, documenti e con il nostro compagno (al mio corso preparto hanno sottolineato l'importanza della presenza del futuro papà), ci mettiamo nelle mani del personale medico.

 

Il parto può essere naturale oppure avvenire con taglio cesareo. Non importa quanto è lungo il parto o quanto soffriamo: quando ci mettono finalmente in braccio la nostra piccola creatura, ci dimentichiamo di tutto. E' un momento unico, indescrivibile.

 

Vanno ringraziati i neo papà che, durante tutta la gravidanza, sopportano i nostri sbalzi d’umore e ci coccolano, facendoci sentire delle vere e proprie regine.

 

Se nasce una bimba, mi dispiace avvisarvi che da quel giorno la sua principessa sarà lei, come è giusto che sia.

 

Osservando i nostri compagni ci accorgiamo che dietro quel modo di fare da maschi duri, c’è tanta tenerezza: i loro occhi sono lucidi e pieni d'amore per il nuovo arrivato in famiglia.

 

Una volta in camera d'ospedale, conosciamo un’altra neo mamma come noi e dormire diventa davvero un’avventura. Quando uno dei due bimbi si addormenta, l’altro immancabilmente comincia a piangere e appena smette quest'ultimo, inizia l’altro.

 

C'è anche un lato positivo però nel condividere la camera ed è quello che ci si può aiutare: non è cosi semplice cambiare per la prima volta un pannolino. Inizialmente hai paura di far dei movimenti sbagliati e di far del male al neonato, ma dopo poche settimane hai già preso dimestichezza e, in pochissimo tempo, riesci a cambiarlo.

 

Se sei fortunata in quelle 48 ore di ospedale incontri personale competente e gentile, altrimenti ti tocca sopportare persone un po' scontrose.

 

Stavo rivestendo la mia piccolina dopo la visita pediatrica, quando l’infermiera mi disse con tono sgarbato: "certo che lei è lenta a rivestire la bimba, si svegli". In quel momento avrei voluto risponderle, ma a volte ignorare una persona è la miglior risposta che si possa dare.

 

I due giorni passano velocemente e arriva i momenti dei saluti. Tuo marito è salito in reparto con la carrozzina per la piccola creatura ed è pronto per portarvi a casa. Solitamente la tua dolce metà in questi momenti diventa romantico e ti porta un bel regalo, ma, se si è dimenticato, non preoccuparti, a tutto (o quasi) c’è soluzione.

 

Fatti dare la sua bella carta di credito e prenditi qualcosa che ti ricorderà quel momento per tutta la vita. In fondo una donna che ha appena partorito deve essere coccolata e, se non ci pensano gli altri, deve fare da sé.

 

Io devo dire che il mio maritino è stato bravo, infatti si è ricordato di una collana con un ciondolo a forma di bimba che mi piaceva molto e, per l’occasione, me l’ha regalata. Una volta entrata in casa con la tua bimba, provi un attimo di panico e pensi tra te e te: "ora cosa devo fare?"

 

Qui inizia una nuova avventura: non ci sono più dottori, infermiere, altre neomamme ad aiutarti, ma sei tu, lei e tuo marito. Dovete iniziare a conoscervi davvero e a trovare il vostro nuovo equilibrio familiare.

 

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