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Questo momento che anticipa il travaglio non è doloroso e ci si accorge che il momento è arrivato quando la donna si sente bagnata e perde "fisicamente" il liquido amniotico.
Il liquido amniotico è caldo ed è trasparente come l’acqua: non si può confondere con le urine; a differenza dell’acqua, presenta delle particelle bianche simili al caglio, dette fiocchi di vernice caseosa.
Le acque calde sono il primo segnale del parto imminente, quindi bisogna affrettarsi a raggiungere il primo ospedale. Questo momento, però, non deve essere vissuto con eccessivo spavento e bisogna prenderlo con tranquillità e pragmatismo. Può avvenire anche molte ore prima dell’inizio delle doglie, permettendo alla mamma di prepararsi anche moralmente allo sforzo che dovrà compiere per far partorire.
Una volta giunti in ospedale, avverrà il monitoraggio della frequenza cardiaca del bambino ed il regolare controllo della dilatazione dell’utero: esso si dilata, con contrazioni ritmate e quando l’ estensione raggiunge i tre - quattro centimetri, la donna può considerarsi in travaglio attivo.
A volte può accadere che avvenga la dilatazione completa, senza rottura delle acque. In questi casi, è il personale medico a provocarla (questa azione si chiama amnioressi: rottura artificiale delle membrane) tramite un uncino di plastica (amniotodo).
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