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La mia gravidanza gemellare monocoriale biamniotica: Michele e Raffaele, 3 kg in 2, ce l'hanno fatta

di mammenellarete - 10.02.2015 - Scrivici

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Ci è stata diagnosticata una gravidanza gemellare monocoriale biamniotica. In pratica i miei piccoli stavano crescendo con una placenta e due sacchi. Abbiamo avuto due interventi di laser ablazione, fatto moltissimi controlli, avuto mille pensieri, ma... ce l'abbiamo fatta. Anche se i miei piccoli Michele e Raffaele sono nati che pesavano poco più di 3 kg in due...

Io e mio marito eravamo sposati da circa un anno quando abbiamo deciso di provare ad avere un bambino e fortunatamente è arrivato subito... non vi dico la gioia quando il ginecologo esclama: "qua abbiamo una sorpresa!!! Sono due!!" Beh per la prima volta mio marito é rimasto senza parole... così ci diagnostica una gravidanza gemellare monocoriale biamniotica (una placenta con due sacchi) ed iniziano i controlli più ravvicinati.

Alla 17esima settimana però ci crolla il mondo addosso. All'ecografia di controllo il mio ginecologo capisce subito che qualcosa non va e ci indirizza ad un centro ospedaliero di terzo livello. In sostanza aveva visto la discrepanza di liquido amniotico nei due sacchi e uno dei due bimbi aveva pochissimo spazio.

Inizia a parlarci della TTTS (La sindrome da trasfusione feto-fetale ndr) e della possibilità di un intervento, così chiamiamo subito il centro specializzato, era di venerdì.

Passiamo il fine settimana a documentarci in internet e così l'ansia diventa un macigno, quello che leggiamo ci terrorizza ancora di più...

Martedì ci confermano la TTTS e ci propongono l'intervento di laser ablazione per l'indomani. Non avendo alternative ci sottoponiamo all'intervento ma la situazione non migliora di molto. Nel frattempo in mezzo a tutta quest'ansia ci informano che sono due maschietti.

Al controllo successivo Michele risulta ancora anemico e le pressioni cerebrali non sono ancora rientrate nei livelli normali. Così, sebbene la settimana prima un ulteriore intervento fosse da escludere, decidiamo di riprovare con le stesse percentuali che qualcosa andasse storto e che i nostri bimbi, o entrambi, non riuscissero a superare un altro intervento... ma non potevamo arrenderci, d'altronde che alternative avevamo?

La gravidanza non poteva continuare senza provare a fare qualcosa...

Alla fine il secondo intervento di laser ablazione con tecnica Salomon funziona e le pressioni rientrano nei limiti.

Ovviamente i controlli sono settimanali per paura di una recidiva e le ecografie cominciano sempre con la solita frase "signora i battiti ci sono"... ogni ecografia un'ansia che qualcosa non vada bene, di sprofondare di nuovo in quella situazione in cui non avevamo certezze se non probabilità.

Alla fine vengo ricoverata per la profilassi polmonare, siamo a un'epoca gestazionale meno problematica, circa alla 30esima settimana e mi avevano già avvisata che avrei partorito sicuramente prima con cesareo programmato.

Decidono di non dimettermi fino alla data presunta del parto perché uno dei due bimbi aveva poco liquido amniotico. Alla 33esima settimana decidono di farmi partorire per non far soffrire i bimbi ulteriormente, anche perché era stata riscontrata una crescita restrittiva.

Finalmente, sebbene inizi un ulteriore percorso difficile quello della prematurità, ci sembra un miracolo.

Purtroppo i miei tati li vedo solo tre giorni dopo il parto, subito dopo la nascita vengono trasferiti in un altro ospedale perché avevano avuto delle urgenze e in patologia non avevano posto... insomma nemmeno dopo la nascita posso perdermi nei loro visini, ancora adesso non mi capacito di come ho fatto a non entrare in depressione post parto, anche se non vi nascondo che quasi non ricordo più niente dei due giorni successivi al parto.

Siamo stati in ospedale circa un mese e mezzo, Michele alla nascita pesava 1420 gr mentre Raffaele 1660 gr... erano due scriccioli, li abbiamo visti con un sacco di tubicini ma con tutto quello che avevamo passato vederli e potergli stare vicino anche solo con la mano per noi era un sollievo.

Ovviamente ogni giorno era un passo in avanti per poi tornare indietro il giorno successivo, ma dovevamo farci forza per loro e poi sono sempre stati dei lottatori. Ogni giorno iniziava con una telefonata per sapere com'era andata la notte, quando li abbiamo portati a casa sembrava un'illusione.

Un sogno che non si realizzava mai completamente.

Adesso ormai hanno un anno e pesano 10kg!! Alla faccia della prematurità! Si sono ripresi alla grande e noi non possiamo che renderci conto di avere due angeli... il nostro piccolo grande miracolo... gli amori della nostra vita. La testimonianza vivente che non bisogna mai arrendersi.

"da mamma Antonia"

(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)

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