Vi racconto la mia storia. Nei lontani anni '60 la mia mamma ha vissuto cinque gravidanze finite male, prima di avere un figlio.
Al quinto/sesto mese aveva sempre aborti spontanei, nonostante le attese fossero trascorse da lei quasi interamente a letto.
Nel 1968, all'ennesimo tentativo di gravidanza, precisamente al sesto mese compiuto da qualche giorno, la operarono d'urgenza, perché rischiava di perdere il bambino. Ed ecco che nacqui io. "Uno scricciolo di 1200 grammi" - mi diceva sempre il mio papà - "che sta sul palmo di una mano". A quei tempi era raro che i prematuri così piccoli sopravvivessero e all'ospedale Niguarda a Milano mi davano già per spacciata, tranne una coppia di medici cinesi che disse ai miei genitori: "Questa bimba ce la farà".
E così è stato. Ho reagito bene all'incubatrice e, una volta mandata a casa, tutto sembrava perfetto, tanto che a sei mesi, al controllo al reparto prematuri, tutti dicevano alla mia mamma che aveva sbagliato reparto.
Ora ho quarantacinque anni e mezzo e tre figli, tutti nati a termine con parto naturale. Uno di 22, una di 15 e l'ultima è una bimba che compirà 3 anni il 10 agosto.
Morale della favola: mai darsi per vinte.
ps. Mia mamma é poi riuscita a portare a termine anche una gravidanza a 9 mesi e più. Mio fratello non voleva più uscire: altro cesareo. Ma alla fine è andato tutto bene.
di mamma Simona
Storia scritta dalla redazione di Nostrofiglio.it
(storia arrivata all'email redazione@nostrofiglio.it)
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Aggiornato il 17.11.2015