Era una giornata di novembre e avevo il solito controllo mensile dal ginecologo. Ero alla 32esima settimana. Dopo l'ecografia ci dice che il bambino non è cresciuto dall'ultima volta. Mi prenota per il martedì successivo in un altro ospedale per fare una ecografia dei flussi.
La domenica mattina mi chiama di andare subito a fare questa ecografia. Io rimango basita perché sono sempre stata bene, avevo lavorato fino al venerdì. Non capivo cosa stesse succedendo. Vado a fare questa ecografia e i flussi non sono affatto buoni. Subito il ginecologo di turno prende contatti con un ospedale con la neonatologia. Mi dice di andare subito che mi stavano aspettando. Arrivo e subito mi comunicano che i flussi non sono buoni e che mi avrebbero ricoverata per monitorarmi. Dalla domenica, ogni due giorni mi fanno l'ecografia dei flussi. Nel frattempo entro nella 33esima settimana. Io ero nervosa, arrabbiata perché nonostante tutto io stavo benissimo, le analisi erano buone e i monitoraggi ottimi. iI lo sentivo benissimo il bambino muoversi. Dopo l'ultima ecografia notano che i flussi sono veramente al limiti e decidono di intervenire con un taglio cesareo.
Decidono di far nascere il bambino
Il primo dicembre nasce il mio piccolino, 1420gr di amore. Per fortuna stava bene, respirava da solo, non aveva bisogno di ossigeno, ma era veramente piccolo. Era una cosa straziante lasciarlo lì in quella incubatrice e tornare a casa senza di lui. Dopo 13 giorni in questo ospedale siamo stati trasferiti in uno più vicino casa. Ogni giorno facevamo la "terapia" come la chiamavano loro, ed era proprio la marsupio terapia. Ci ha aiutati a creare un legame ancora più forte.
Finalmente a casa
Piano piano il peso è aumentato e il 28 dicembre è venuto a casa con mamma e papà con un peso di 1910gr. Per fortuna il bambino dai vari controlli (tanti) sta bene, non ha riportato danni.
Ora ha 5 mesi ed è un bambino esattamente come uno nato a termine. Mi dissero che i bambini prematuri sono una scoperta incredibile e infatti è proprio così. Hanno una forza e una determinazione pazzesca. È la nostra felicità.