Finii il termine il 22 agosto e il 23 andai a fare il monitoraggio, ma non avevo nemmeno mezza contrazione. La mia bimba stava bene nel pancione. Il giorno dopo, il 24, alle 19 cominciai ad avvertire qualche piccola contrazione. Man mano le contrazioni si facevano sempre più frequenti e più dolorose.
Alle 22, con il mio compagno e il nostro bimbo, ci recammo al pronto soccorso, solo che invece di andare nella stanza del pronto soccorso, il mio compagno suonò direttamente alla sala parto.
Le ostetriche mi fecero subito entrare e mi attaccarono il monitoraggio. Nel frattempo per telefono mi fecero la scheda del pronto soccorso. Dopodiché un'ostetrica mi visitò ed arrivò anche il ginecologo di turno. Ero dilatata di 4 centimetri. Dopo un po' di minuti la macchina del monitoraggio cominciò a suonare.
La mia bimba aveva perso i battiti. Il ginecologo mi mise subito la mascherina dell'ossigeno e un'infermiera cominciò a mettermi degli aghi sul braccio per fare delle eventuali flebo. Il battito della mia bimba riprese, ma per poco.
La bimba perse di nuovo i battiti e l'ostetrica mi visitò di nuovo e sotto consiglio del ginecologo si ruppe il sacco. Da lì cominciò la paura, io non capivo più niente. Il liquido era marrone, scurissimo e la mia bimba non si riprendeva, il suo cuore non batteva più. Vedevo le ostetriche che mi tranquillizzavano, che mi dicevano che sarebbe andato tutto bene ed io ancora non capivo.
Il ginecologo mi disse che mi avrebbe fatto il cesareo e nel frattempo le ostetriche cominciarono a spogliarmi. Fecero entrare il mio compagno per avvisarlo e per farmi salutare. Mi misero il camice e mi portarono subito in sala operatoria, mi fecero firmare i consensi per il cesareo e per la spinale e cominciarono a prepararmi per il cesareo.
Alle 23.14 però udii il suo pianto e non ci fu niente di più bello e confortante. La nostra Micol ce l'ha fatta ed ora la stringo qui tra le mie braccia. Tra due giorni compirà il suo primo mese di vita.
Lei è il nostro miracolo: noi non finiremo mai di dire grazie al ginecologo e alle ostetriche di turno per la loro prontezza e umanità e al mio compagno per aver deciso di portarmi direttamente in sala parto. Cinque minuti in più e la nostra vita non sarebbe più stata così bella.
di Jessica
(messaggio arrivato alla pagina Facebook di Nostrofiglio)
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Aggiornato il 17.07.2018