andò in ospedale e le fecero delle flebo per non farla partorire, ma fu tutto vano.
Domenica 4 ottobre alle 10.30 nascemmo io, Anna, e mio fratello Francesco. Pesavamo 1.350 kg, i nostri polmoni non erano del tutto formati e ci portarono con urgenza nell'incubatrice.
Così ebbe inizio il calvario, sia per noi che per i nostri genitori...
La situazione era tragica: io ero in fin di vita, Francesco stava un po meglio ma comunque era grave; così i medici furono costretti ad aumentarci l'ossigeno.
Mio fratello il 24 ottobre morì (nonostante stava meglio di me) e io uscì dall'ospedale dopo 3 mesi, il 23 dicembre.
Ma non è finita: il troppo ossigeno mi aveva bruciato la retina, fui dichiarata cieca assoluta. Per i miei genitori fu un colpo durissimo.....Già avevano perso un figlio, ora anche questo...
Fui operata 3 volte a entrambi gli occhi per cercare di ricostruire la retina (per farmi vedere almeno la luce,) ma nulla.
Ora ho 21 anni, vivo una vita normalissima ma i segni di quel parto prematuro sono permanenti... E non ho più mio fratello...
Mi definisco "gemella a metà" perché sento che mi manca qualcosa, ho un vuoto dentro...
di Anna Giordano
(storia arrivata sulla nostra pagina Facebook)
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