Quando tutto va bene e non c'è bisogno di un taglio cesareo, il bambino si incanala in posizione cefalica (a testa in giù) per iniziare il suo percorso verso l’uscita: passa dal canale muscolo-elastico (canale del parto), per continuare lungo il collo dell’utero, la vagina e, infine, la vulva.
Il dolore
mamma
Le fasi del travaglio
La prima fase, abitualmente più lunga, è caratterizzata da contrazioni irregolari (di Braxton Hicks) che vanno regolarizzandosi ed aumentando di intensità (dolore) , man mano che ci si avvicina alla fase espulsiva del parto stesso. La loro frequenza è di circa ogni 10-15 minuti e con una durata che varia dai 30 ai 40 secondi. Il tipo di dolore che si avverte, come definiscono alcune donne, è simile a quello mestruale ma di intensità nettamente superiore con tensione e sofferenza anche ai fianchi e ai lombi.
Nella seconda fase, invece, le contrazioni si saranno regolarizzate, le fitte si faranno insistenti tanto che, la partoriente non riuscirà nemmeno a riposarsi tra una contrazione e l’altra. L’utero si sarà dilatato di circa 10 cm e il bambino sarà pronto ed incanalato per la fase espulsiva, che è quella che costituisce il parto. In questa fase il corpo avrà prodotto ossitocina, un ormone che regola le contrazioni (nei casi in cui queste non siano sufficienti, i medici decidono di somministrarla).
Cosa fare durante il travaglio
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