Cosa sta succedendo?
Il bambino si sta incanalando (periodo podromico)per cercare la via d’uscita e si avverte una sensazione di peso nel basso addome e la sensazione insistente di voler urinare. Con il passare dei giorni le contrazioni si faranno più ritmiche si andrà in contro alla rottura delle acque e alla fase de travaglio. Il parto può essere soggetto ad imprevisti.
Quando il bimbo nasce prima
Può accadere che alcuni bebè nascano in anticipo , ossia prima della 37esima settimana. Questi piccoli hanno un tempo inferiore per potersi sviluppare e ciò potrebbe comportare anche qualche lieve problema a carico dei polmoni. Il travaglio potrebbe cominciare prima del previsto e, per favorire il bambino e lasciarlo ancora nella pancia della mamma, i medici potrebbero somministrare alcuni farmaci per ritardare il processo. Nel caso in cui questo non è possibile ed il bambino riesce a nascere in anticipo, allora molti ospedali praticano delle iniezioni a base di steroidi, per stimolare lo sviluppo dei polmoni. Oggi, però, rispetto al passato la probabilità di sopravvivenza di bambini nati prematuri (anche tra la 22esima e 23esima settimana), è molto più alta. Il parto prematuro è un’esperienza abbastanza traumatica, ma durante la degenza, negli ospedali, il bambino è assistito in modo premuroso.
Quando il bambino nasce dopo
Contrariamente ad un parto prematuro, può verificarsi un ritardo nella nascita del bambino. La calma è la prima arma da utilizzare per superare questo momento. La data presunta del parto può essere superata perché, alcune donne presentano dei cicli mestruali più lunghi e quindi, anche la gravidanza potrebbe durare 42 settimane, anziché 40. Come il parto prematuro, anche questa esperienza non è del tutto una situazione facile e felice per una donna, che potrebbe anche arrivare frustrata al giorno del parto per via d elle preoccupazioni accumulate nei giorni di ritardo della nascita.
In questi casi non c’è da preoccuparsi. Se sono trascorsi circa 10-14 giorni dalla data prevista del parto ed il piccolo non si decide ancora a nascere, allora l’ostetrica praticherà la rottura forzata delle acque che tecnicamente viene definita, manipolazione delle membrane. Avviene inserendo del gel prostaglandinico che facilità l’accorciamento dell’utero e lo aiuterà, anche, ad ammorbidirsi.
Dopo questo semplice intervento, nel giro delle 48 ore dovrebbe cominciare il travaglio; se così non fosse si procede con l’induzione del parto artificiale. Raccontateci come è stato il vostro parto, sul forum "Aspetto un figlio"!