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Il parto indotto con ossitocina

di mammenellarete - 27.02.2009 - Scrivici

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Molto spesso una donna ha il timore di dover affrontare un parto prematuro, ovvero la nascita di un bambino che non ha ancora sviluppato al massimo tutte le sue funzioni organiche. Può accadere, al contrario, che la data prevista per il parto venga superata e che quindi si vada oltre la quarantesima settimana di gravidanza o la quarantunesima senza che il bambino nasca. Che cosa succede in questi casi? Quali sono i rischi cui la donna va incontro e come si procede?

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In questi casi il parto viene indotto e si procede con il parto pilotato.

 

Quando comincia il travaglio, il collo dell’utero inizia a contrarsi per facilitare la dilatazione dello stesso e far nascere il bambino. Normalmente, durante le contrazioni, (che aumentano di intensità e frequenza man mano che si avvicina il momento dell’espulsione) viene prodotto un ormone, l'ossitocina, responsabile di questo fenomeno contrattile; inoltre, durante il parto viene prodotta la relaxina, ormone responsabile della dilatazione della cervice e della vagina per aiutare la fuoriuscita del piccolo.

 

 

bambino

 

mamma

 

ossitocina

 

 

 

parto

 

gravidanza

 

placenta

 

Nei parti prematuri, avviene una produzione di ossitocina precoce che induce contrazioni e dilatazione delle pareti muscolari dell’utero e, quindi, il parto stesso.

 

Questo ormone fondamentale, viene prodotto anche dopo il parto e serve a riassestare la dimensione dell’utero. È prodotto soprattutto durante l’allattamento, in effetti molte donne possono avvertire delle contrazioni quando danno la poppata dal seno al loro bambino.

 

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