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Il parto in casa

di mammenellarete - 12.03.2009 - Scrivici

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I luoghi per partorire, generalmente, sono gli ospedali pubblici e le strutture private. Una donna però, per necessità o per un suo desiderio, può anche decidere di partorire in casa. Molti anni fa,  il parto in casa era quasi una routine. Si chiamava l’ostetrica del paese e ci si approcciava a questo evento poco consapevoli dei rischi.

Adesso, molte donne decidono di partorire in casa. A volte è anche necessario, se ci si trova di fronte a casi di emergenza, quindi è bene essere informati in ogni caso per agire con tempestività.

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Solo alcune donne possono partorire in casa, in buona salute durante e fino al termine della gravidanza (pressione normale ed anemia fisiologica). Inoltre, il bambino deve aver avuto uno sviluppo buono ed essere in posizione cefalica (che è uno dei punti fondamentali – in effetti il cesareo si pratica soprattutto nei casi in cui il piccolo è in posizione podalica); il travaglio deve cominciare in modo spontaneo e non deve essere indotto.

Dopo il parto bisogna subito contattare il pediatra, almeno nelle dodici ore successive, in modo che questo possa visitare il bambino e stabilire che tutto sia andato bene.

L’ostetrica giusta, quando si sceglie di partorire in casa, è quella che assiste la donna anche durante la gravidanza: offre consigli, l’aiuta a rilassarsi preparandola al parto.

Che cosa occorre se si sceglie di partorire in casa?

Ciò che occorre per questa evenienza:

  • telo di plastica (per non sporcare la casa);
  • traverse monouso per il letto;
  • lampada con il braccio o torcia;
  • bacinelle;
  • garze sterili;
  • disinfettante per la cute;
  • asciugamani;
  • assorbenti per la mamma e pannolini per il piccolo;

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