Si tratta del remifentanil, antidolorifico oppioide, utile a quelle donne contrarie all'iniezione nella colonna vertebrale, o impossibilitare a sottoporsi all'epidurale, come ad esempio le pazienti con problemi di coagulazione.
Questo tipo di anestesia, esattamente come l'epidurale, lascia alla partoriente la possibilità di restare cosciente e assistere, senza dolore, alla nascita del suo bambino. Inoltre non ha effetti collaterali, nè per la mamma nè per il nascituro, poichè il farmaco viene metabolizzato ed eliminato dall'organismo.
Come si legge su PortaleItalia, i risultati della sperimentazione, pubblicati dalla rivista Anesthesia and analgesia, hanno però già suscitato anche qualche parere negativo.
Guido Fanelli, ad esempio, esperto di antidolorifici ha dichiarato: "non dobbiamo dimenticare che il remifentanil è molto potente, molto più della morfina e non è estraneo a complicanze. Oltre al fatto che può superare la barriera tra madre e feto. Insomma, definirla alternativa dolce mi sembra eccessivo anche perché è un analgesico poco maneggevole. Mi chiedo inoltre se la sicurezza sia garantita anche nei casi in cui il parto si prolunga".
Dubbioso anche Luciano Caprino, ordinario di farmacologia all’università La Sapienza: "L’unico effetto collaterale sgradito potrebbe essere quello di indurre la diminuzione della frequenza respiratoria di donne e bambino. Va usato in strutture ben attrezzate e organizzate".
Foto di willem velthoven