Mattina del 29 maggio 2016.
A 41 settimane di gestazione finalmente iniziano i dolori da parto, accompagnate da perdite mucose abbondanti. Così subito la corsa in ospedale. Inizio la dilatazione a 3 cm ricovero.
Ricordo benissimo quella domenica mattina: l'ansia e la gioia perché finalmente avrei conosciuto il mio bambino.
Entro in sala parto
Entro in sala parto: quel giorno eravamo un sacco di persone quindi la precedenza a chi era già pronta per partorire. Io intanto vengo messa nella stanza monitorata dal tracciato, in attesa delle contrazioni forti, ma nulla...
Così decisero di rompere le acque e da lì a poco ecco la partenza delle contrazioni forti, con dilatazione a 10. Ma niente, il bambino non voleva uscire...
Iniziarono le prime spinte, ma nulla il bambino risaliva...
Ormai da mezzogiorno erano diventate le 22 e 30 di sera tra spinte e lacrime decidono di intervenire con la manovra di kristeller perché non c'era tempo per il cesareo, il bambino aveva il cordone al collo, si doveva intervenire subito...
La nascita del mio bambino
23 e 10: finalmente nasce il mio bambino, ma purtroppo non c'era pianto. Ricordo ancora il suo corpicino sul lettino privo di sensi...
Ricordo ancora come fosse ieri nonostante siano passati 4 anni ormai, quelle scene così frettolose, cose che vedi nei film e che mai avresti pensato accadessero a te. E invece sì, è accaduto a me e come a me a tante altre mamme che purtroppo non hanno mai abbracciato e cullato il proprio bambino. Io invece sono stata miracolata perché so per certo che quel giorno Dio era con Me perché decise di ridarmelo.
Certo, è stato poi un anno incerto: ricovero in terapia intensiva neonatale per 12 giorni, convulsioni più abbassamento della temperatura corporea per poi ritornare alla temperatura normale, ricovero dopo un mese per risonanza magnetica per vedere i danni procurati dalla mancanza di ossigeno, psicomotricità per 1 anno perché la violenza del parto aveva portato ad un ipertonia muscolare, ma il suo angelo custode ha deciso di darmelo sano e salvo.
Oggi è un bambino felice, un bambino normale che gioca tranquillo e spensierato con il suo fratellino di 3 anni.
Sono la mia vita. Un abbraccio a tutte quelle mamme che soffrono in silenzio perché nonostante tutto il ricordo è sempre doloroso.
Di mamma Rosa
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