E' andata così: il giorno del mio primo anniversario di matrimonio mi rendo conto di avere alcuni giorni di ritardo, esco dall'ufficio e compro un test di gravidanza. Sento di essere incinta, ma non voglio illudermi. Torno a casa, faccio il test: positivo! Non posso crederci! Vado, nonostante un caldo bestiale, a fare subito la beta: non posso aspettare! Beta positiva! Aspetto la sera mio marito, lo faccio sedere sul divano, gli dò un "pacchetto" in mano con il mio, anzi il nostro regalo di anniversario: il test positivo! Impossibile descrivere quelle incredibili emozioni.
La gravidanza procede benissimo, mai sentita così bene! Ho sempre sofferto di mal di testa, ma in gravidanza non l'ho mai avuto. Alla 39esima settimana ho un "falso allarme": una rottura parziale delle acque e un ricovero in ospedale. Mi dimettono dopo 3 giorni.
Venerdì 22 sarei dovuta andare in mattinata di nuovo in ospedale per l'ennesimo tracciato: sento di non poterne più, il mio bimbo non ne vuole proprio sapere di venire al mondo! Quella notte finalmente si rompono le acque, ma non avrei mai immaginato di vivere un travaglio così lungo.
Arrivo in ospedale ed iniziano subito le contrazioni: apertura 2 cm. Dopo una giornata molto lunga e faticosa, alle 17.30 l'ostetrico mi visita e dice che sono a 2 cm ancora. Dobbiamo quindi procedere con il cesareo! Non ne posso più, avrei accettato qualsiasi cosa pur di far cessare quel dolore e soprattutto pur di vedere mio figlio. Finalmente nasce alle 18.15 ed è un bambolotto da 4150! Dopo un po', me lo portano e lo mettono vicino al mio viso. Scoppio subito a piangere di gioia!
Il piccolo diventa la mascotte dell'ospedale, mi dicono che non è facile vedere un bimbo così grande: il suo vicino di culla è soltanto di 2800!
Volete sapere dove mio figlio ha trascorso il primo compleanno? In ospedale, a trovare il cuginetto appena nato, il figlio di mia sorella che ha partorito un anno dopo, il giorno prima di me… stesso ospedale stessa stanza!
E in più, il mio bimbo è nato 5 giorni dopo il primo anniversario della morte di papà.
di mamma Maria Filomena
(storia arrivata all'email nostrofiglio@redazione.it)
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