Citomegalovirus in gravidanza
Prima gravidanza, 28esima settimana di gestazione, mi chiamano dal laboratorio analisi dove mi recavo ogni mese per gli esami di routine, per comunicarmi che ero risultata positiva al citomegalovirus. Da lì mi crolla il mondo addosso, mille ansie, mille paure.
Il ginecologo mi dice che ormai non c'è nessun esame che si possa fare a quel punto della gravidanza, bisogna solo aspettare la nascita.
Arriva la nascita
Arriva quel giorno, mia figlia nasce a 40 settimane e 0 giorni puntuale come un orologio svizzero, parto naturale, bellissimo, solo 4 ore di travaglio. In sala parto il ginecologo prende la placenta e la mette in un contenitore per mandarla a farla analizzare, la mia bambina viene portata via dai pediatri per gli esami di routine.
Il cmv ha passato la placenta
La bambina è sanissima, ma purtroppo il cmv ha passato la placenta, la bambina risulta positiva nel sangue nelle urine e perfino nel dna, con una carica virale da far paura anche ai pediatri.
Parte la profilassi
Torniamo a casa e inizia la profilassi al reparto malattie infettive, che diventa la nostra seconda casa. Nel corso del primo anno di vita viene sottoposta ad esami come ecografia transfontanellare, risonanza magnetica al cervello, varie visite oculistiche, visite audiologiche nel sonno, elettroencefalogrammi anche questi nel sonno, visite cardiologiche ed innumerevoli prelievi di sangue. È stato un anno difficile ma per fortuna la mia bambina è stata più forte del virus ed è sana come un pesce.
Di mamma Eleonora
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