Ho pensato al peggio
Ero incinta dal 23 giugno e il 26 agosto, in piena notte, mi accorgo di avere delle abbondanti perdite.
Penso subito al peggio anzi ne ero sicura.
Vado al pronto soccorso in pieno covid quindi mi fanno entrare, mi fanno il tampone, mi tengono nel bel mezzo del corridoio in attesa del risultato ma non mi visitano nonostante sanguinassi a vista...tralasciamo.
Mi fanno la visita e la ginecologa di turno mi dice di stare tranquilla, che va tutto bene e che sono perdite da impianto.
Non fidandomi, la mattina chiamo la mia ginecologa che mi fa andare in ospedale da lei essendo di turno e mi conferma un distacco dicendo che, in pieno sanguinamento, è difficile da individuare al momento ( ecco spiegato perché in ps non l'hanno visto e lei dopo qualche ora si).
Bene, da quel momento riposo assoluto e progesterone in ovuli.
Tutto è andato bene!
Le perdite rosse erano finite nell'arco della giornata ma fino ai 4 mesi ho combattuto con perdite marroni, a volte anche nere.
Ogni volta chiamavo la ginecologa che non mi rassicurava, forse non potendolo fare. Mi faceva andare in ospedale per fare l'ecografia dicendo che era l'unico modo per stare tranquilla.
Ci sarò andata una decina di volte ed il distacco continuava ad essere lì, non mi diceva altro.
Cambio ginecologo e in visita mi dice che posso tornare a vivere normalmente. Da quel momento è andato tutto liscio, fino al mio cesareo programmato perché voluto da me, il 16 marzo.
Questa storia ci è stata condivisa da mamma Silvia