Sono una mamma di tre figli. Quando affrontai il terzo parto, ebbi i miei due bambini grandi vicini. All'epoca Martina aveva 13 anni e Emanuele 8.
Il 25 gennaio 2015 ero di 36 settimane e sei giorni dopo mi recai all'ospedale.
Pensavo di avere problemi di vescica, invece ruppi le acque dall'alto. Mi ricoverarono subito per fare gli antibiotici. Io purtroppo non ho la mamma né parenti vicini, quindi non potevo lasciare i primi due bimbi da nessuno. Mio marito faceva avanti indietro con loro.
Il 26 gennaio mi fecero l'induzione, ma non funzionò. La bambina era troppo alta, avevo dolori gratuiti. Il 27 mi portarono in sala parto e mio marito giunse.
A questo punto, la decisione. Feci entrare tutti: io ero nel letto, i miei figli erano in stanza con me e ascoltavamo musica.
Chiacchierammo un po', finché non mi ruppero le acque (in quel momento in miei figli uscirono, per poi rientrare), poi tra una contrazione e l'altra mi occupai di spiegare ai ragazzi cosa sarebbe successo. C'era un clima sereno come se fossimo a casa.
Si rideva e si scherzava, tutti mangiavano e io ogni tanto mi alzavo. Non potevo chiedere di più: fu strano, ma bello. Poi alle 15 capii che era il momento: una spinta ed uscì la piccola Cloe. Tutto avvenne in una volta.
Mia figlia grande è quasi come una sorella: siamo cresciute insieme e averla li è stato dolce e bello. Mio figlio di 9 anni era emozionato.
Io guardai mio marito vicino a me e gli dissi: "Batti il 5!" Se vi capita di poterli tenere con voi, fatelo! E' una cosa da provare, in più il tempo passa più veloce.
di Jessica
(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)
Non cerco più un figlio, solo amore
Il nostro piccolo grande Amore
Avrei dovuto abortire, ma ho seguito il mio cuore
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Aggiornato il 13.10.2017