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Gravidanza con degenerazione molare completa. Il mio Elia sta bene!

di mammenellarete - 14.07.2016 - Scrivici

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La mia è stata una gravidanza molto difficile. Infatti, mi era stata diagnosticata già dall'inizio una degenerazione molare completa. Ma io avevo deciso di andare avanti lo stesso. Da pochissimo ho partorito con taglio cesareo. Subito la nascita del piccolo Elia i medici si sono concentrati sull'esportazione della placenta tumorale. Io ho chiuso gli occhi e ho pregato, quando ad un certo punto mi hanno detto: ''L'utero non è stato attaccato dalla mola, è intatto. Quindi potrà avere altri figli". Sono una mamma felice.

In questo articolo

Dopo aver scoperto che ero incinta di due gemelli, i medici mi diagnosticarono una mola vescicolare. Decisi di portare avanti lo stesso la gravidanza, nonostante le incredibili difficoltà e i rischi di aborto. Mi consigliarono di andare a Milano.

Qui per fortuna riscontrai tanta professionalità, disponibilità e umanità da parte di medici, della caposala, delle ostetriche. Riuscimmo a portare avanti la gravidanza nonostante le difficoltà. Da poco ho partorito con taglio cesareo. Avevo raccontato la mia gravidanza molare in un altro post, finalmente posso scrivere l'epilogo della mia storia.

La storia del mio parto cesareo dopo una gravidanza con degenerazione molare completa

Ad una settimana dal cesareo programmato per il 5 luglio 2016 ho visto la luce in fondo al tunnel, ho visto quella linea di ARRIVO che per mesi avevo sperato di raggiungere. Ma tutto è stato già scritto da qualcuno lassù, probabilmente.

La notte tra il 29 e il 30 giugno ecco arrivare le contrazioni! Dopo una notte, tra dolori e preghiere, al cambio turno del giorno 30, è stato organizzato d'urgenza il mio cesareo, i medici e tutto l'equipe erano pronti...

Ma prima l'ultima firma sotto una dichiarazione inevitabile: ''...Prendo atto della possibilità di esportazione dell'utero qual'ora la mola avesse rovinato le sue pareti". ''Quello che Dio vorrà, sarà'', è stata la mia risposta mentre firmavo.

Emozionata e fiduciosa sono entrata in sala operatoria e alle ore 12.17 ho sentito un grido forte e chiaro: ELIA! Un miracolo di 2175 kg! Un'emozione unica! Subito dopo i medici si sono concentrati sull'esportazione della placenta tumorale...

Ho chiuso gli occhi e ho pregato, quando ad un certo punto mi hanno detto: ''L'utero non e' stato attaccato dalla Mola, è intatto. Quindi potrà avere altri figli...''

Ancora non mi sembra vero di aver vissuto otto mesi cosi difficili, duri... Ora Elia è qui tra le mie braccia e lacrime di gioia mi attraversano il viso! Presto saremo a casa e la tiroide nel giro di quattro giorni è tornata alle sue corrette funzionalità.

Che dire?

Rifarei ogni cosa di tutta questa gravidanza, di questo percorso lungo e complicato, fatto di statistiche, percentuali di probabilità. Ma anche di amore e di speranze. Incoraggiamenti e preghiere. Ringrazio chi mi è stato accanto e ringrazio la mia famiglia per il supporto, in particolare mia madre che ha camminato al mio fianco sin dal primo giorno. E con un cuore di gioia ringrazio ogni giorno Dio perché il premio che mi è stato riservato è meravigliosamente straordinario!

di Rosanna Di Napoli

Mamma Rosanna e il piccolo Elia

Mamma Rosanna e il piccolo Elia

(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)

 

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