Gemelli: ho avuto un cesareo salvavita, con un taglio di 19 cm
Mentre aspetto i miei gemellini, nutro la forte idea del parto cesareo, perché un parto naturale l'ho già avuto e non voglio riaffrontarlo, ma non per paura, solo che non voglio essere di nuovo cucita male e subire un intervento di vaginoplastica.
Quindi porto avanti questo desiderio fino alla settimana 37 quando la ginecologa che in ospedale mi segue mi dice che lei mai mi avrebbe cucita a quel modo. A quel punto le dico che allora voglio partorire i gemelli naturalmente. Tutti le ostetriche in stanza sono in visibilio, è un'esperienza da non perdere un parto gemellare naturale.
Quindi così sarà.
Si induce il parto
Alla 38+6 mi ricoverano, finalmente si induce il parto perché uno dei due non sta più crescendo. Il mio sacrificio non ha più senso. Quindi il 9 novembre 2019 alle 10 di mattina si inizia con la prima dose di gel.
Non si muove nulla, il pomeriggio alle 18 altra dose. Io reggo bene, le contrazioni arrivano ma mi dico "resisti, non è niente" e durante il tracciato delle 20 un'ostetrica che passa molto tempo con me mi dice: "Valentina ma tu hai le contrazioni, devo visitarti"... ero già dilatata di 3 cm.
Andiamo in sala parto, chiamo mio marito che arriva 30 min dopo, ma circa alle 21:30 io sono già fuori di me. Il travaglio è un delirio, ma ancora me la ridacchio un po'.
Intorno alle 23 arriva il ginecologo di turno,è sgarbato, non mi piace mi tratta solo come se avessi paura, ma io sento che qualcosa non va e insisto per farmi visitare. Sono solo di 3 cm, ancoraaaaa!
Da lì in poi è stato un susseguirsi di visite, mi hanno attaccato al tracciato, e fanno l'eco: i battiti dei piccoli sono forti, stanno bene, ma si vogliono incanalare in due ed è quello il male che sento.
Il ginecologo si calma e capisce il mio dolore.
Mi rivisita ed è incredulo, sono passata da 3cm a 10 cm in 20 min.
Si perde il battito di un gemello
Chiamano la mia ginecologa che ha dato disponibilità quando si accorgono che un tracciato è sbagliato. Non hanno il battito del piccolo, che ha un'arteria ombelicale singola e un rene solo. Non lo trovano, quindi ci dobbiamo sbrigare. Io, tutto questo non lo capisco, vedo la paura negli occhi di mio marito, ma devo spingere e basta.
Mi salgono in pancia e trattengono il piccolo per far nascere il più grande che va veloce. 1:46 è nato J.
A quel punto la mia ginecologa manda mio marito con il piccolo, ma mi guarda, mi calma, io voglio spingere e mi dice che devo aspettare, di alzarmi e attraversare la stanza per entrare di fronte. È la sala chirurgica, "io non voglio" le dico e lei mi sorride, mi chiede di stendermi ma io voglio spingere. Mi dice "non spaventarti adesso, arrivano un po' di persone ad aiutarci" la sala si riempie di gente, io dico che "adesso lo faccio nascere dottoressa" lei mi dice che mi concede solo una spinta, ma dopo quella spinta sento e ricordo solo queste parole "prolasso del cordone, 7 minuti", il suo sorriso e la mascherina dell'anestesia.
Ore 2:01 è nato M. È vivo. Sta bene. È con suo fratello. Mi svegliano mio marito e la gine alle 4:30. È l'inizio di 2 nuove vite. Io sono spossata, affaticata e non me la sento di vedere i bambini. Mi giurano che stanno bene. Torno a dormire.
Mio figlio aveva una malattia rara
Ecco ho scritto tutto questo, ma non posso andare oltre senza spiegare che poi mio figlio, quello nato con il cesareo, è stato trasportato d'urgenza in un centro pediatrico universitario. Perché aveva una malattia rara. Varie parti del corpo incomplete.
Che ho sofferto da cani per quello e per mesi il tagli: mi ha dato fastidio, ma io non avevo alternative.
Stringevo i denti, ma sono sopravvissuta al cesareo, perché quando ti dicono che tuo figlio dovrà superare le 24 ore, poi altre 24 non senti più niente e invece la verità è che dopo un cesareo ci si dovrebbe riposare e farsi aiutare più che si può.
È vero che il mio era un cesareo salva vita quindi ho un taglio di 19 cm. La mia amica ha 4 cm di taglio. È diverso.
Di mamma Valentina