La nostra storia inizia il 16 novembre 2019 quando scopro di essere incinta. Tutti felici, faccio i primi esami del sangue e vedono un valore strano della toxoplasmosi, si rifanno ma niente ancora lo stesso valore sballato. Mi dicono di prendere un appuntamento telefonicamente in ospedale. Passo un mese e neanche un operatore mi dà risposta, alla visita del mese successivo chiedo se fosse possibile che chiamino loro ma picche, riprovo per altri 3 mesi e nulla: decidono di mandarmi in un reparto di gravidanze a rischio, ma anche loro dicono di andare in ospedale. Allora chiedo di parlare con il primario che in 3 secondi mi trova un appuntamento in un altro ospedale ancora per malattie infettive in gravidanza.
ARRIVA LA PANDEMIA...
Ormai al 6⁰ mese di gravidanza sbagliano i dati anagrafici quindi al posto che 30 minuti di visita per sapere se avevo o no la toxoplasmosi la tirano per 2h.
Risultato: avevo contratto poco tempo prima di essere incinta la toxoplasmosi quindi tutto bene.
Tra alti e bassi e nervosismo arriviamo alla 40settimana... faccio il tracciato e mi dicono se non partorisce entro la 41 settimana la induciamo e mi danno da bere olio di ricino tutte le mattine e tutte le sere...
Ma 2 giorni dopo ad un altro tracciato dicono che non capisce niente chi mi ha dato l'olio di ricino e di berne metà boccetta il mattino e metà la sera...
A 40 + 3 iniziano le contrazioni nella notte, 1 ogni 3 minuti e non riesco a stare sdraiata. Allora mi butto in vasca, ma nulla. Decido di andare al pronto soccorso e mi mandano a casa, dicevano "sono solo preparatorie". Così anche la notte dopo e quella dopo ancora, solo che c'è stata anche la frase "se fossi in travaglio ti butteresti per terra" detta da una tirocinante. La sera dopo di nuovo, ma decidono di tenermi perchè la mattina dopo ci sarebbe stata l'induzione.
23 luglio 2020
h 9:30 induzione
h10:30 tracciato, ma non stavo ferma quindi mi rimandano in camera dicendomi se ha male si metta sotto la doccia e così ho fatto addormentandomi tra una contrazione e l'altra fino a mezzogiorno quando hanno aperto la porta urlando che ero una cafona e maleducata perché con la coscia avevo tappato il buco dello scarico senza accorgermene. Continuavo a chiedere scusa e dicevo solo non ce la faccio più .
Mi portano in sala parto, io continuo a chiedere se fosse possibile un massaggio, ma la ginecologa mi dice "noi mica possiamo toccarti..."
Arriva il mio compagno
Hanno finalmente fatto entrare il mio compagno e verso le 2 sono totalmente dilatata, inizio a spingere e ad un tratto l'ostetrica inizia ad urlare "qualcuno venga a darmi una mano, non c'è il battito". Nel giro di 3 secondi avevo 6-7 dottori attorno che mi mettevano ossigeno e maneggiavano sotto dicendomi "se le fa male non mi interessa, io devo pensare al bambino e non a lei"...
Il mio compagno continua a chiedere il cesareo e continuano a dire che è tutto normale, è un parto normalissimo. Poi un angelo di ginecologa mi inizia a parlare dolcemente e tranquillamente e Gabriele nasce tutto viola. Lo prendono e lo portano via e il mio compagno con lui...
Rimango da sola
Io rimango da sola e al freddo: 2 o 3 minuti ed espello la placenta e mi cuciono, ma non mi facevano vedere Gabriele. Dopo 1h e qualcosa vado a vederlo e mi dicono che non respirava e dovevano portarlo in TIN per effettuare la terapia del freddo, ma io dovevo rimanere lì. Nessuno mi ha mai dato una spiegazione, ma anzi mi sono ritrovata a fare ogni 4h un antibiotico in vena e ogni 8h un altro sempre in vena.
Solo quando sono andata nell'altro ospedale mi hanno spiegato il tutto: avrebbero dovuto fare un TC d'urgenza e nel casino non hanno controllato che ci fosse tutta la placenta e mi sono beccata un'infezione con un valore di 425 e mi hanno spiegato che ad un valore di 10 si inizia l'antibiotico per bocca. Mi hanno anche detto che mi hanno presa per i capelli...
La terapia del freddo
Gabriele invece è stato 72h a 33⁰ per bloccare le tossine: ha avuto convulsioni e attacchi respiratori le prime 2 notti e gli stavano somministrando 125mg di morfina ogni 24h: ha fatto anche un ischemia al momento del parto e qui mi hanno detto che non avrebbe mai mangiato da solo ma con un sondino.
Dopo 3 settimane era a casa e senza sondino!!!
Io sono stata solo 1 settimana: le restanti settimane mi facevo 40km ad andare e 40km a tornare con una 20 di punti sotto e tanta tanta paura.. non saprò mai la verità, non me l'hanno mai detta e mai lo faranno. Devo solo ringraziare quella povera donna che mi ha calmata e mi ha dato la carica giusta per spingere, il pediatra che ha chiamato subito la TIN, la ginecologa e mia amica che ha lottato per farmi fare lo spostamento tra i due ospedali, tutti infermieri e medici della TIN e infermieri, oss e medici della ginecologia che mi hanno dato una grande mano per non crollare mai...
La nostra storia a lieto fine
Questa è la nostra storia lunga e travagliata ma con un lieto fine...
Gabriele tra poco farà un anno e non sembra abbia avuto ripercussioni, anzi è sveglio e attivo, svuota ogni cassetto, lancia le cose e sta iniziando a dire le sue prime parole!!
Di mamma Cristina
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