La mia gravidanza iniziò nel mese di settembre dello scorso anno. Sin dall'inizio non ebbi nessun tipo di problema. Né nausee né dolori: insomma, tutto procedeva per il meglio! Matteo si muoveva dentro di me e non vedevamo l'ora di vederlo. Tutto andò bene fino alla 36esima settimana, quando una notte avvertii delle contrazioni. Così la mattina dopo mi recai in ospedale dove mi fecero monitoraggio e visita.
I medici riscontrarono un livello di liquido amniotico al limite, quindi il giorno dopo mi vollero rivedere e decisero di ricoverarmi oltre che per il problema del liquido, anche perché avevo dei picchi di pressione alta!
Il giorno dopo decisero di indurre il parto con la "fettuccia", poiché era troppo pericoloso aspettare. Le contrazioni vere partirono dopo poche ore. Io ero già dilatata di otto centimetri, quindi andai di corsa in sala parto!
Purtroppo durante le spinte tramite il monitoraggio i battiti del bimbo diminuirono e
i medici furono costretti a fare un cesareo d'urgenza. Cesareo o no era uguale, anche perché mi bastava salvare la vita al mio bambino!
Quando Matteo nacque era bellissimo. Purtroppo dopo poche coccole ce lo portarono via, perché riscontrarono un ipoglicemia e poi perché Matteo nacque piccolino, pesava circa 2400 grammi. Io stavo male, perché non potevo abbracciarlo come avrei voluto. Ma ripresi le forze dopo il cesareo e mi spostarono accanto a lui!
Dopo qualche giorno la glicemia si assestò, lui prese peso, ma grazie a un'ecografia gli venne trovata un emorragia surrenalica dovuta allo stress nel parto. Niente di serio, ma questa cosa andava seguita nel tempo.
Ci dimisero e la nostra vita insieme a casa dopo 10 giorni finalmente iniziò! Tutto andò avanti per il meglio, fino al momento in cui, durante un controllo a fine giugno, i medici scoprirono che questa emorragia non accennava a diminuire.
Quindi ci spedirono all'ospedale pediatrico della nostra città. Una dottoressa, guardando le ecografie, ci disse: "sapete cosa può essere, vero?". A noi si gelò il sangue.
"Può essere un neuroblastoma. Dobbiamo ricoverare Matteo per fare tutti gli accertamenti". Noi in quell'istante morimmo dentro. Ma dovevamo allo stesso tempo essere forti per il nostro bambino, che aveva solo un mese.
Dopo una settimana di ricovero con risonanza magnetica e altri esami ci mandarono a casa, dicendoci di tornare il martedì successivo. Furono giorni interminabili di ansia e di paura. Finalmente martedì dopo l'oncologa ci spiegò che effettivamente era un'emorragia surrenalica e nulla di più per fortuna.
Adesso Matteo ha 4 mesi e mezzo e insieme ne abbiamo già passate tante. E' stato un inizio in netta salita, ma adesso siamo sereni e tranquilli e la vita per fortuna in questa occasione ci ha riservato un finale lieto.
di Claudia
(storia arrivata sulla nostra pagina Facebook)
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