Partiamo dall'inizio della storia. Scoprii di essere nuovamente in dolce attesa due mesi dopo aver fatto un aborto terapeutico per gravissimi problemi del feto non compatibili con la vita.
Alla scoperta di questa seconda gravidanza, decisi che non avrei detto nulla fino a quando non avessi fatto la translucenza nucale. Sopratutto non volevo illudere di nuovo il mio primo bambino. Anche lui, come noi, aveva sofferto
molto per la scomparsa del nostro Samuele.
Per fortuna la translucenza va bene e tutti sono felici!
Io purtroppo incomincio a preoccuparmi per tutto, avevo una paura tremenda...
Alla 16 settimana di un sabato mattina mi sveglio con una sensazione di bagnato. Mi controllo e nelle mutandine c'era sangue rosso vivo...
Vado immediatamente in ospedale temendo il peggio! Fortunatamente lui stava bene e mi trattengono per una settimana.
Arrivo alla 40 settimana e lui ancora non si decideva a nascere. Dovevo aspettare ancora una settimana e se non fosse nato, avremmo programmato il taglio cesareo.
Alla 41+2 mi ricoverato per programmare il taglio. Io ero l'ultima della lista per il 24 aprile, entrai in sala operatoria alle 14 e incominciarono i problemi: non sentono più il battito del bambino! Tutti in panico! Io ho pregato tanto...
Ad un tratto da dentro la mia pancia incomincia a piangere: è stato il pianto più bello della mia vita. Mi dissero che era un guerriero...
Dopo due minuti la mia pressione scende quasi a zero. Ho una emorragia all'utero, perdo tanto sangue. Intanto l'anestesia piano piano va via. Mi danno la morfina, mi fanno una trasfusione e io chiedo se sto morendo e di addormentarmi così non sento più dolore...
Dopo 4 ore e mezzo di intervento tutto si sistema ed io non posso che ringraziare Dio che sto qui a raccontarvelo.
Ora è un brutto ricordo, ma anche bello perché è il giorno che è nato Emanuele, l'amore nostro più grande.
di Michela
(storia arrivata sulla nostra pagina Facebook)
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