Aspettavo il mio secondo figlio, voluto, desiderato tantissimo.
Primo mese di tentativi, test positivo.
Gaia la mia primogenita di cinque anni era felice del arrivo di un fratellino. Avevo 32 anni ed ero al settimo cielo.
Una gravidanza non semplice
La gravidanza non è stata semplice, minaccia di aborto a 13 settimane, ferma a letto, situazione non semplice, con una piccola di cinque anni che frequentava l'asilo, io senza famiglia vicina, abitando in un'altra città, ma non voglio perdere questo bambino e faccio esattamente quello che mi dice il ginecologo, cioè letto, divano, bagno, aiutoooo.
Arrivo alla fine del terzo mese e le perdite si fermano
Ma volere è potere e arrivo alla fine del terzo mese: le perdite ematiche si fermano e comincio con cautela a muovermi. Finalmente!
Ma al quinto mese, nuovo allarme: contrazioni. Di nuovo allettata, non nego che la prendo malissimo, ho paura.
Nel frattempo, comincio a sentire i primi movimenti e la paura è sempre più grande: a Gaia raccontiamo che il fratellino è grande e che per farlo stare più comodo, la mamma deve stare a riposo. Insomma la mia gravidanza va avanti così fino al settimo mese, poi il ginecologo mi libera e mi fa vivere gli ultimi mesi in normalità, che gioia!
Tutto procedeva per il meglio, il nostro Nicolò cresceva bene e tanto. Era grande, ma d'altro canto con un papà di mt 2.05...
Inizia il travaglio
Finalmente arrivano le tanto bramate 39 settimane, ovviamente non ha voglia ancora di nascere ed il travaglio comincia alla quarantesima, alle 2.30 di notte. Non sono molto forti le contrazioni e decidiamo di aspettare fino alle sei del mattino.
Andiamo in ospedale, visita, tracciato, dilatazione solo due cm, speravo un po' di più, monitoraggio continuo, procede tutto nella norma.
Cominciano le contrazioni, quelle che chiamano "buone " e forti, molto forti.
.. siamo alle ore 16 del pomeriggio ed io comincio ad essere sfinita. L'ossitocina rende le contrazioni molto più dolorose, ma accelerano la dilatazione.
Dilatazione completa
Finalmente ci siamo, la dilatazione è completa, mi fanno salire sulla cavalchina e comincio a spingere ad ogni contrazione, ma Nicolò sembra non scendere.
Le spinte continuano, sono sfinita, finché il ginecologo decide di premere sulla mia pancia con i gomiti e con tutte le due forze... spunta la testa e sento il ginecologo che avanza con la mano dentro di me ed esclama: due giri di cordone!
Il mio cuore si è fermato, ma solo per un attimo, perché poi sento il rumore più bello del mondo, il pianto di Nicolò! E' andato tutto bene, grazie al medico, che ha messo la sua mano, tra il collo di Nicolò ed il cordone. Ci ha salvato la vita.
Un'ora sulla cavalchina, povero cucciolo, io spingevo, ma il cordone lo faceva rientrare.
Eravamo tutti e due inguardabili in viso, capillari spaccati tutti e due per gli sforzi, ma vivi.
Non dimenticherò mai la manovra fatta dal ginecologo per salvare la vita di mio figlio, la competenza è indispensabile in questi casi.
Dimenticavo: pesava 4.2 kg, lungo 55 cm. Un torello meraviglio ed un uomo stupendo adesso di 31 anni.
Di mamma Antonella
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