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Depressione post parto: ne sono uscita tornando a lavorare

di mammenellarete - 14.06.2018 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Dopo la nascita del mio secondo figlio, iniziai a farmi troppi sensi di colpa. "Una mamma non può lasciare i suoi piccoli per tornare a lavoro", pensavo. La depressione entrò a far parte di me. Alternavo momenti di pianto a nervosismo. Quello che non capivo è che avevo proprio bisogno di tornare alla mia vita quotidiana di mamma lavoratrice.

Raccontando la mia storia, spero di essere d'aiuto a tutte quelle mamme lavoratrici che pensano spesso di non farcela.

Con la mia seconda gravidanza, il tanto atteso maschietto, riscoprii la gioia e l'amore che contraddistinguono l'atto di coccolare i bambini. E così feci con i miei due splendidi figli.

Decisi così di prendermi la maternità facoltativa fino al 17 giugno. Stare a casa tutta la giornata, prendersi cura della famiglia... Che impegno: tanto amore ma anche tanta stanchezza. Trascorrevo notti insonni e con me c'era un cucciolino che piangeva.

Allattamento e cambi di pannolini per il piccolo. La bimba grande, di 3 anni, mi chiamava spesso durante la notte perché aveva paura del buio. Ma io continuavo a ripetermi: "Ce la faccio. Qualche mese e passa tutto".

I mesi passavano, ma io non mi rasserenavo, anzi iniziavo ad essere più sensibile, con la lacrima facile. Pensai: "Sono gli ormoni che sono in subbuglio". E così arrivammo al quinto mese del mio piccolo. E piuttosto che perdere peso aumentavo. Collo gonfio e faccia gonfia: diciamo che ero lievitata.

Praticamente la mia tiroide aveva preso una bella botta, non stava funzionando più. Un giorno mi guardai allo specchio mentre qualche lacrima scendeva e mi sono dissi ''Perché non torni a lavoro? C'è il bambino disabile che ti aspetta''. Poi pensai subito dopo: "Ma nooo, non posso pensare proprio ora a tornare a lavoro"...

Troppi sensi di colpa. Sì, mi sentivo continuamente in colpa. "Una mamma non può lasciare i suoi piccoli", pensavo. La depressione entrò a far parte di me. Alternavo momenti di pianto a nervosismo, che purtroppo trovava sfogo sulla mia famiglia. Quello che non capivo è che avevo proprio bisogno di tornare alla mia vita quotidiana di mamma lavoratrice.

Ho sempre lavorato con amore e dedizione nel settore della disabilità. Adesso ho effettuato il recesso dalla maternità facoltativa e sono tornata a lavoro.

Mi sento una mamma lavoratrice che trova sempre tempo per tutto. Sono contenta quando rientro stanca ma felice e trovo sempre il tempo di portare al parco i miei grandi amori...

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