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Davvero non ero degna di diventare mamma?

di mammenellarete - 10.01.2018 - Scrivici

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Fonte: Di Kzenon / parto indotto
Dopo il parto, guardavo mio figlio e piangevo: chissà se davvero non ero degna di diventare mamma... Alla fine ho superato tutto, il mio bambino adesso ha quasi 13 anni! Spero che questa mia testimonianza sia di monito per tutti quegli operatori sanitari che accompagnano una persona in ospedale per qualsiasi bisogno: SIATE UMANI!

Ci siamo sposati il 21 agosto 2004, volevamo avere subito un bambino e così è stato e rimasi incinta da subito.

Questo l'ho saputo dopo... verso il 15 settembre ho avuto fortissimi dolori al basso ventre e alla schiena. Vado dal mio ginecologo e dice che non è niente, solo un piccolo versamento del Douglas, niente di che... intanto il ciclo non arrivava, faccio le beta per due volte al laboratorio e analisi: negative entrambe.

Nel frattempo i dolori diventano insopportabili, vado in ospedale e mi ricoverano per coliche renali. Non ne ho mai sofferto, vabbè c'è sempre la prima volta...

Mi risvoltano come un calzino: niente, è tutto ok. Decidono di farmi una urografia col contrasto il giorno dopo, intanto vado di toradol 3 volte al giorno. Quella mattina una dottoressa, chissà chi me l'aveva mandata, mi fa: "Senta signora, io farei le beta". Le rispondo che le avevo fatte ed erano negative... le rifacciamo.

Dopo un'ora arriva la bellissima notizia: "Signora non ha niente è "solo" incinta!!!"

La fortuna ha voluto che non facessi l'urografia col contrasto...

Felicità alle stelle me ne torno a casa, chiamo il ginecologo e spiego tutto. Mi dice di chiamare a Roma al telefono rosso, per spiegare la situazione e se tutto il toradol somministrato avrebbe potuto dare problemi... mi tranquillizzano, non c'è nessun problema.

La gravidanza procede benissimo: nessun problema, nessuna difficoltà. Lavoro fino al 14 maggio, sono titolare di me stessa. Il 14 maggio vado a fare il primo tracciato. L'ostetrica che mi seguiva mi fa: "Stasera nasce...". Io penso: "Così nascono i bambini? non mi sento niente!"

Ritorno a casa, pranzo e mi metto a letto per riposare. Verso le 16 il telefono inizia a suonare: l'ostetrica! "Che fai a letto? Alzati e fatti le scale, sali e scendi che stasera deve nascere!"

E' la mia prima esperienza, mi affido e mi fido di lei.

..

Arriva a casa mia e chiede a mio marito se in casa abbiamo birra. Io sempre più basita... lo manda in faramacia a comprare l'olio di ricino e la birra, io dovevo bere quell'intruglio! Mi fido e bevo: da lì è partito il mio calvario! Inizio a vomitare l'impossibile e di conseguenza l'effetto dell'olio di ricino non si fa aspettare... dopo un'ora ero esausta, tra vomiti e diarrea.

Andiamo in ospedale: mi aspettatava il mio ginecologo, mi stacca le membrane e mi rompe il sacco amniotico, mi attaccano l'ossitocina e per me è la fine, tra vomiti, diarrea e dolori lancinanti mi portano in sala travaglio. Mi accompagna mia madre e mio marito. Io ero stremata. Ad un tratto il tracciato sul monitor cambia, vedo l'ostetrica correre e chiamare il medico :"Preparate per il cesareo!" Io, pur senza forza, riesco a dire, che se fosse accaduto qualcosa al mio bambino li avrei uccisi tutti!

Dopo qualche minuto il battito si normalizza, niente taglio. Nel frattempo io senza nemmeno la forza di muove un dito, inizio a sentire il mio bambino che voleva uscire. Non ce la faccio: dottore ed ostetrica mi offendono in tutti i modi, da incapace a mettere al mondo il proprio figlio e persona inutile ad essere madre... mio marito è pietrificato. Lascia correre: il suo unico pensiero siamo io e nostro figlio. Quello che succede è inimmaginabile: infermiera sopra la mia pancia che spingeva, episiotomia fino all'ano e ventosa! Finalmente nasce, bello e sano! Io malissimo perchè mi hanno cucito ben 50 punti senza anestesia. Dopo tutto il ricamo salta il primo punto. Il ginecologo: "Signora, porti paziena, dobbiamo scucire e ricucire!"

Io completamente inerme senza forza nemmeno rispondo...

Esco dalla sala parto irriconoscibile, senza liquidi con almeno 10 kg persi...

I giorni successivi sono stati bruttissimi, per via dei punti, strettissimi, non riuscivo a sedermi, a prendermi cura del mio bambino.

..

lo guardavo e piangevo: chissà se davvero non ero degna di diventare mamma...

Alla fine ho superato tutto, il mio bambino adesso ha quasi 13 anni!

Spero che questa mia testimonianza sia di monito per tutti quegli operatori sanitari che accompagnano una persona in ospedale per qualsiasi bisogno: SIATE UMANI!

di mamma Katia

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