Home Storie Storie del parto

Un secondo parto complicato a distanza di 7 anni dal primo

di mammenellarete - 25.01.2024 - Scrivici

secondo-parto-complicato
Fonte: Shutterstock
Un secondo parto complicato a distanza di 7 anni dal primo è la storia che ci racconta mamma Eleonora, quando ha dato alla luce Leonardo

In questo articolo

Un secondo parto complicato a distanza di 7 anni dal primo

Sono una mamma di 42 anni e vivo a Catania. Sono rimasta incinta del mio secondo figlio all'età di 40 anni, a distanza di 7 anni dal primo. Ci provavamo già da qualche anno, ma non arrivava. Eravamo comunque tranquilli e sereni io e mio marito, poi è scoppiato il Covid e ci siamo presi una pausa, ma il desiderio di fare un fratellino o una sorellina al nostro primogenito, ci ha spinto a riprendere e a non pensare al Covid e al caos intorno a noi.
 
Così rimango incinta. La gravidanza va benissimo, il bambino cresce bene e forte. Era già un gigante dentro il pancione, eravamo tutti felici, compreso nostro figlio di 8 anni. Rifiuto l'amniocentesi, perché in ogni caso avrei portato avanti la gravidanza, nonostante la ginecologa, considerando la mia età, mi metteva in guardia sulla possibilità di poter avere un figlio con sindrome di Down. Ma tutto procedeva bene, che le probabilità, nel mio caso erano basse. Lei fu contenta della mia scelta.
 
Il bambino era molto lungo e grosso, io avevo la mia età. Essendo rimasta incinta dopo 7 anni,  la seconda gravidanza mi è venuta un po' pesante sia fisicamente, sia mentalmente. Ma la gioia del pancione che cresceva,  di mio figlio che parlava con il fratellino che aspettava, mi faceva dimenticare tutti i piccoli malesseri, che la gravidanza passava, idem la stanchezza.

Il parto

Arrivo ai 9 mesi, ma Leonardo non vuole uscire. Faccio lunghe camminate, faccio molte scale, ma niente...non vuole venir fuori , così la mia ginecologa mi ricovera alle 12:00 del 21 dicembre.
 
Mio marito nel frattempo si era vaccinato e fatto 3 tamponi molecolari. Passano le ore, cammino, muovo i fianchi, manovre, ma niente...non vuole scendere. E' ancora molto alto, iniziano a indurmi il parto.
 
Piano piano aumentavano i dolori, ma non erano forti abbastanza, nel frattempo si era fatto buio ed ero sola con le ostetriche di turno, e spesso passava la mia ginecologa, ma continuava a non scendere e mancavano ancora i dolori forti. Stringo i denti e faccio esercizi, aumentano la dose della flebo piano piano, i dolori arrivano, ma ancora non per la spinta.
 
Nel frattempo mi arriva la notizia che era stata emessa un'altra disposizione dell'ospedale: i padri non possono assistere al travaglio e questa notizia mi fa innervosire e mi mette ansia. Ero stanca, la mia ginecologa aveva finito il turno, ma chiamava ogni 15 minuti.
 
Ad un certo punto vedo l'equipe medica (dottori, ostetriche, infermieri) entrare tutti insieme nella sala parto. Mi allarmo, ma mi dicono che è tutto ok, ma che dovevo far uscire Leonardo...non potevano più aumentare la dose della flebo, allora si consultano davanti a me e alla fine mi rompono le acque e per miracolo mi arrivano i dolori forti, quelli da spinta e...alla mezzanotte e un minuto nasce Leonardo!
 
E quando me lo hanno messo in braccio...ho pianto di gioia, lo guardavo e dicevo: e io che pensavo che saresti stata una passeggiata, dopo tuo fratello. In seguito ho saputo, dalla mia ginecologa, che i punti del primo parto mi avevano chiuso troppo il collo dell'utero e dopo 7 anni, ho avuto più difficoltà a partorire. Ogni gravidanza e ogni parto sono a sè...ma noi siamo donne e possiamo fare tutto!

TI POTREBBE INTERESSARE