Salve, sono una ragazza di 26 anni, ho avuto una extrauterina con chiusura di una tuba nel 2011.
Era il 25 novembre del 2011 quando mi venne il ciclo, almeno quello che io pensavo fosse il ciclo.
Il giorno dopo stavo bene e andai a lavorare. Poi intorno alle 9.30 iniziai ad avere dei forti crampi, ma non gli diedi peso. Ma subito dopo il dolore divenne lancinante, tanto che mi venne da vomitare; mi buttati a terra senza riuscire neanche ad alzarmi. Mi portarono di corsa all'ospedale con l'ambulanza. All'inizio mi visitò una ginecologa poco affidabile che mi disse che non avevo nulla e che potevo andare.
Ma poi per fortuna è arrivato il suo superiore e mi ha detto che non potevo assolutamente lasciare l'ospedale.
Mi visita e mi dice: "Sei incinta ma c'è un problema: hai una gravidanza extrauterina. Dobbiamo ricoverati e prepararti a un intervento, stai rischiando di morire, c'è un'emorragia in corso e non possiamo aspettare!"
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In quel momento mi cadde il mondo addosso: tutto a un tratto ero incinta, ma dovevano farmi il raschiamento e chiedermi una tuba (quella destra).
Mi prepararono di corsa all'intervento.
Dopo iniziai a chiedermi se sarei riuscita ad avere figli.
Avevo ansia e paura. Una volta uscita dall'ospedale andai da un ottimo ginecologo che mi disse di stare tranquilla, che avrei avuto dei figli.
E così, dopo due mesi ero di nuovo incinta.
Ora ho due bambini uno di cinque e uno di due anni. Questa storia è per dirvi di non perdere mai la speranza.
Storia di una mamma editata dalla redazione.
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