Vorrei raccontare la mia storia. A maggio del 2002 ho scoperto di essere incinta: felicità alle stelle. Prenoto la visita dal ginecologo e inizio già a sognare, ma una settimana prima della visita ho un'emorragia, disperazione e pianti; era notte e aspettai la mattina per andare in ospedale dove vengo sottoposta a ecografia e l'embrione era ancora lì.
Torno ad essere felice e la gravidanza va avanti bene. In quello stesso periodo facevo brutti sogni premonitori, ma io non ci badavo.
Scegliamo il nome: Giorgia.
Il primo dicembre sento la mia piccina girarsi e mettersi a testa in giù, poi più nulla, solo i piedini puntati sotto il seno e basta. Chiamo la ginecologa che mi fa andare per un tracciato e prima mi fa un ecografia. Tutto è perfetto, ma al tracciato non risulta nessun movimento. Segue un ricovero con cesario d'urgenza. La bimba nasce viva: aveva però cordone molto corto di soli 18 cm.
Viene portata in un centro attrezzato per I bimbi prematuri, ma neanche a metà strada la piccola muore per difficoltà respiratorie.
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Il pediatra dell' ospedale mi disse che se fosse vissuta avrebbe avuto problemi gravi di epilessia o peggio sarebbe stata un vegetale. Inoltre, tramite esami alla placenta abbiamo anche scoperto che la perdita di sangue che avevo avuto era il gemello che si era staccato e che la malformazione del cordone era dovuto anche alla placenta cresciuta in maniera anomala.
Dopo questa terribile esperienza non volevo più figli, avevo paura.
Ma poi ho deciso di farmi forza e ho riprovato sperando andasse tutto bene e per fortuna oggi ho 2 gioielli.
Storia di una mamma editata dalla redazione
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