Chi la mattina si alza con calma, si lava e fa una sana colazione prima di portare i bambini a scuola e andare al lavoro?
Forse qualche genitore fortunato, ma per la maggior parte di noi non va esattamente così... La sveglia suona presto, sempre più presto, i bambini non vogliono alzarsi e, in fondo, nemmeno noi. Guardiamo l'orologio ed è già tardi, troppo tardi.
Colazione al volo con pane, nutella e capricci, un salto in bagno e se i bimbi sono più di uno non mancheranno di piagnucolare: "C'ero prima io!", vestiti, grembiuli, merende, ultimo controllo alla cartella e via.
Spesso realizzo solo in macchina di avere in testa la pinza di barbie o di aver dimenticato l'ombrello quando il cielo è proprio nero. Dopo varie contorsioni per legarli nei seggiolini, sembra tutto pronto per la partenza, ma una vocina da dietro dice: "Mamma mi scappa la pipì".
Tra me penso: sempre meglio della cacca... Risalgo al volo le scale con il grande che non vuole assolutamente seguirmi e la piccola in braccio, riapro, richiudo e via, sperando che questa sia la volta buona.
Uscire in tempo la mattina per portare i bambini a scuola e poi andare al lavoro può davvero essere un'impresa. Io, dopo anni di esperienza, l'ho risolta così: mi alzo prima e preparo colazione, vestiti e merende. Quando è tutto pronto, sveglio i bambini con tante coccole, polvere magica per il buon umore!
Non pretendo più di lasciare la casa in perfetto ordine, la lascio e basta, se non riesco a mettere la crema sul viso, lo farò al primo semaforo, il rosso dura tantissimo per fortuna! Non urlo che è tardi, non servirà a guadagnare tempo, ma solo a innervosirci.
I bambini sanno dove dev'essere la lancetta dell'orologio quando dobbiamo uscire di casa, è un indizio preciso e rassicurante.
Se si preparano nei tempi giusti, guardano un episodio del vecchissimo ma sempre affascinante "Siamo fatti così".
Quando il clima è disteso, i tempi si rispettano e se qualche volta non riusciamo ad essere puntuali, ci diciamo che ogni regola ha la sua eccezione e oggi ce la giochiamo. In macchina facciamo un viaggio di mezz'ora, è un momento molto nostro: preghiamo, ci confidiamo, ripetiamo una poesia e guardiamo l'alba che tinge le nuvole di rosa.
A quest'ora non c'è traffico, molti ancora dormono. Ci lasciamo con un abbraccio forte forte, deve durare fino alle quattro. Quando arrivo al lavoro infilo le scarpe col tacco, raccolgo i capelli e sono pronta per una giornata che sarà come sarà, ma anche oggi finirà e ci ritroveremo un po' più stanchi e un po' più grandi, con le nostre storie da raccontare, i propositi per migliorare, le incomprensioni e i successi personali, l'importante è che anche oggi siamo insieme pronti per gustarci un buon gelato al gusto di famiglia.