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Una storia al bivio: scelgo lui o mia madre?

di Nostrofiglio Redazione - 09.04.2013 - Scrivici

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Mi chiamo Valentina . Quando andai a lavorare a Gallipoli avevo 28 anni. Era un pomeriggio, la cittadina salentina offriva un bel tramonto ed ero in sala a preparare le ultime cose prima di servire la cena. Ad un certo punto, alle mie spalle, sento aprire la porta del ristorante. Mi girai e vidi un bellissimo ragazzo, vestito bene, abbronzato... quello sguardo fantastico che subito mi colpì..:-) ! Chiesi cosa volesse e lui rispose che dovevo chiamare la sorella che, sorpresa, lavorava con me. In albergo con me in sala lavoravano italiani e stranieri di originalità marocchina. Bene, ebbi un colpo di fulmine per quel ragazzo che veniva da lontano. Incominciammo a sentirci e frequentarci. Poi, il 13 giugno, scattò il primo bacio. Lui anche

lavorava nella stessa catena alberghiera dove lavoravo io, perciò era facile vedersi e incontrarsi tutti i giorni. Da subito fu una storia passionale e piano piano diventò importante e ci innamorammo!! Finimmo insieme la stagione e andammo insieme a Bari a casa mia. Ma non stette a dormire, mi accompagnò e poi ripartì per Lecce subito. Però veniva ogni settimana per vedermi...

 

A ottobre, dopo quattro mesi che stavamo insieme, il PATRATRACK. Lui partì per Casablanca per far visita a sua mamma e a suo papà, mentre io a novembre scoprii di essere incinta. Quante lacrime, quante paure, quanti pensieri! Lo chiamai subito e avvisai della dolce news. Lui dopo due giorni, giusto il tempo di fare il biglietto, ripartì subito per affrontare insieme la gravidanza.

 

Purtroppo ci vedevamo e non, sia a causa delle incomprensioni avute con mia madre già da subito e sia per questo benedetto lavoro che ci ha fatto stare lontani.

 

Comunque, tutto sommato, ho avuto una bella gravidanza e tra alti e bassi, tra voci di lì e voci di qui che mi mettevano più ansia, venne il giorno del parto. Lui era presente, lì con me!

 

Partorii il 30 giugno un bellissimo bambino, Yousef (Giuseppe). In ospedale un giorno venne lui piangendo perché ebbe l'ennesima litigata con mia madre per tanti motivi. Mia madre voleva che mettessimo il nome Francesco, che facessimo il Battesimo. Tutto! MAMMA voleva decidere tutto lei! Ma noi avevamo deciso che il nome era quello! Poi le paure di mamma erano ovviamente aumentate dalla tv, da amici e parenti. Lo attaccò e continua ancora ad attaccarlo!

 

È vero: è un marocchino. Abbiamo culture e religioni diverse, ma MAI e poi MAI mi ha mancato di rispetto. MAI!!! Ovvio, in qualche circostanza abbiamo sbagliato a prendere delle decisioni che hanno fatto storcere il naso a mia madre, ma non doveva crocifiggerci!

 

Ho una madre molto presente e anche un po' evadente. Purtroppo stiamo vivendo tuttora lontani e lui non sa nemmeno come fare il padre. Se ci fosse stato un lavoro fisso che permetteva noi di prendere una casa e vivere insieme, probabilmente ora saremmo una famiglia felice. Invece ora vivo con mia madre e il piccolino lontano dal padre (in più bandito da casa mia, non può mettere piede in casa) e soffro molto. Ma purtroppo stiamo mettendo fine alla nostra storia perché non ci rendiamo felici stando lontani e stiamo continuamente a litigare... :(

 

Ci credevo e ci credo tuttora, ma sono da sola con mia madre che ci attacca. Non riesco ad andare avanti...

 

Se avete qualche consiglio, lasciatemi qui un commento!

 

(storia di Valentina arrivata per email alla redazione)

 

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