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Un modo per portare a spasso il piccolo: il mammarsupio

di mammenellarete - 28.04.2009 - Scrivici

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Mettetevi per un attimo nei suoi panni! Non deve essere mica facile...dopo nove mesi passati in un posticino stretto, al caldo con rumori e sapori familiari. Pluf. In poco meno di un attimo siete catapultati in un ambiente non proprio accogliente e ...l’unica cosa che volete è ritrovare al più presto la vostra mamma, il suo calore ...e il suo latte che magicamente ha un sapore così simile al liquido in cui stavate immersi ...Che bello! Accompagnare dolcemente il vostro piccolo in questo primo impatto con la vita è il primo compito richiesto ai genitori.

Non abbiate paura di tenere in braccio i vostri bambini! Soprattutto se sono molto piccoli stare a contatto con voi è un bisogno, un’esigenza tanto importante quanto il bisogno di essere nutriti.

 

Nel primo anno il bisogno di contatto è uno dei bisogni primari e, se soddisfatto, piano piano lascerà il posto alla voglia di scoprire il mondo e di allontanarsi dalla mamma. Solo un bambino che ha soddisfatto questo bisogno avrà creato in sè una sicurezza di base tale da poter andare serenamente alla scoperta del mondo. La mamma c’è, e se ha bisogno ci sarà sempre, il bambino ne è sicuro, ormai, non ha più bisogno di richiedere continuamente il contatto per avere sicurezza.

 

Come fare? Concretamente una mamma non può certo passare mesi con il suo bambino in braccio!

 

Un gruppo di mamme, in collaborazione con una Cooperativa sociale da qualche anno ha trovato la soluzione e si è riproposto di farla conoscere a più mamme possibili.

 

La soluzione si chiama Mammarsupio: un marsupio a fascia lunga con il quale portare i bambini dal primo giorno di vita fino ai due-tre anni. Una vera “rivoluzione semplice” già scoperta tra l’altro da tutti i popoli del mondo : con uno stesso oggetto si risponde alle esigenze di diverse fasce di età non obbligando i genitori a cambiare marsupio due o tre volte seguendo la crescita del bambino. Meno oggetti, meno spreco, meno spesa, meno inquinamento.

 

Ma non solo..

 

 

  • I neonati nella fascia ritrovano un ambiente simile a quello materno, caldo, contenuto e con odori e rumori simili. Ciò li aiuta a superare lo shock della nascita;
  • I piccoli portati in giro nella fascia soffrono meno di coliche, dal momento che spesso queste ultime non dipendono da disturbi intestinali ma sono da associarsi allo stress del distacco;
  • I neonati nella fascia sono più rilassati, dormono meglio e piangono meno anche quando vengono adagiati nella culla;
  • Grazie alla pressione e al tepore, poi, il contatto con il corpo della mamma riduce notevolmente l'insorgere di mal di pancia;
  • I bimbi nella fascia sentono, vedono e provano cinesteticamente tutto quello che l'adulto fa;
  • I bimbi nella fascia non sono all'altezza dei tubi di scappamento delle automobili.

 

portati nella fascia piangono il 43% in meno dei loro coetanei durante il giorno e il 51% in meno durante le ore serali!

 

Anche i genitori portando i loro piccoli hanno dei benefici evidenti e impagabili:

 

  • La mamma con la fascia si “stacca” lentamente dal suo piccolo, perchè anche lei vive un distacco brusco durante il parto. E’ stato sperimentato che tenere addosso il neonato diminuisce la probabilità di soffrire di depressione post parto;
  • La mamma con la fascia è più libera di muoversi, di fare ciò che deve in casa e fuori. Ha le mani libere e la sicurezza necessaria per fare qualsiasi movimento;
  • Il papà con la fascia vive delle sensazioni splendide, che solitamente prova solamente una mamma che porta il suo bimbo per 9 mesi addosso;
  • Portare con la fascia è comodo! Il peso del bambino viene scaricato non solo su entrambe le spalle ma anche in vita e di conseguenza sulle gambe.

 

Il contatto per il piccolo è indispensabile

 

Raffaella Doni - www.mammarsupio.com

 

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