Home Storie Racconti di genitori

Tre figli, la mia scelta

di Patrizia Alfano - 06.08.2014 - Scrivici

tre-figli.180x120
Potrebbe apparire un controsenso ma anche a me, come alle mamme con un figlio solo, arrivano tanti commenti…e non sempre positivi. Al contrario di molte mie “colleghe” mamme che hanno tre figli, io vado in giro sempre con loro a seguito. In un primo impatto la gente esordisce con la solita frase: “Ma sono tutti tuoi?” Ed io penso: “E di chi dovrebbero essere?!?!


Mi diverto a fare l’asilo mobile?!”

Ora che sono più grandi anche i miei bambini hanno imparato a memoria queste frasi e si divertono a scimmiottarle, perché per loro è una cosa naturale essere in tre.
Ed anche a loro sembrano domande assurde.

Anzi quando vado in giro solo con uno (magari per delle visite), loro stessi sono un po’ mogi perché sentono la troppo tranquillità e allora mi dicono:
“Ma andiamo solo noi?”
Ormai sono abituati ad essere sempre insieme. Come una cosa sola…una famiglia!

Un’altra frase frequente che mi rivolgono è:
“Povera, ti sono capitati?”

Questa è la domanda che io ritengo più fastidiosa.
Avere tre figli è stata una mia scelta, anzi una nostra scelta. Io e mio marito abbiamo sempre desiderato avere una famiglia numerosa.
Forse a causa della crisi ci siamo dovuti fermare a tre figli soltanto.
Io ho perso il lavoro e ovviamente lo stato italiano non dà assolutamente aiuti alle famiglie numerose.

Tante volte sento mamme di figli unici che dicono che vogliono dar tutto al figlio ed è per questo che non gli danno “compagnia”.
Questo può essere un buon argomento, però a volte mi vien voglia di chiedere a questi genitori:
“Se lo stato desse più aiuto alle famiglie ne faresti altri di figli?”

Ci sono alcuni paesi in cui è lo stato che provvede all’istruzione dei ragazzi all’università.
L’unica mia preoccupazione è rivolta all’istruzione. Per quanto riguarda i vizi…cellulari, vestiti firmati, tablet, computer, MP3, cinema, mcdonalds…etc…cerco di farne a meno o altrimenti di creare un clima tra loro di condivisione.
Certo, non hanno l’esclusività su giochi e genitori, però penso che imparare a giocare insieme sia una bella cosa, soprattutto insegna a socializzare facilmente con tutti.

Comunque in questa società sempre più vecchia, dove i bambini sono una rarità, i miei figli possono stare in compagnia di coetanei sempre, anche in estate quando le scuole sono chiuse e lo sport è in pausa.

Averne tre è stata una scelta non solo per il nostro piacere, ma anche per permettere loro di avere compagnia sempre…sia per giocare che per litigare!

Averne tre è anche un grande impegno da parte dei genitori e spesso la gente non se ne rende conto.

Una volta sono dovuta andare al pronto soccorso per uno di loro.
Purtroppo è stata una brutta esperienza per la gente che mi sono ritrovata davanti.
Nessun aiuto e nessuna compassione, solo prepotenza e aggressività.

La dottoressa che lo stava visitando (probabilmente nel suo periodo del mese…vista la sua acidità!!) mi si è rivolta in malo modo e mi ha letteralmente sbuffato in faccia dicendo:
“…insomma tutti questi bambini…uff…ma non poteva lasciarli a qualcuno?!?”

Ricordo a tutti che non era una visita su appuntamento, ma ero al pronto soccorso per un imprevisto (tra l’altro ero passata prima dalla pediatra ed era stata proprio lei a mandarmi al pronto soccorso urgentemente).
I bambini attendevano in piedi fuori dalla sala visite sulla soglia.

Questi episodi e questa società dove le famiglie sono sempre più piccole mi demoralizza molto e mi fa sentire quasi fuori luogo.

Ma è giusto?
E’ giusto che per una ragione o un’altra c’è sempre qualcuno che deve giudicare o criticare, senza tenere conto i sentimenti delle persone?

Sull’autrice:

“Abito sulle colline dell’oltrepo pavese con la mia dolce metà e i miei 3 cuccioli. Scrivo libri, racconti, fumetti, barzellette, pillole di saggezza, recensioni di libri… tutto sul mio bloghttp://sognidarospocchia.blogspot.it

Altri articoli di Patrizia:

Di che cosa hanno davvero bisogno i nostri figli?
Neomamme: 3 dritte per difendersi dai consigli improvvisati
I bambini non sono perfetti

TI POTREBBE INTERESSARE