Vi sono storie, vi sono nascite legate tra loro come esperienze, vi sono passaggi inevitabili. Il piccolo si prepara nove mesi a questo passaggio. Quando nasce subisce una specie di trasloco forzato, un trasloco dentro-fuori pesante da gestire, un trauma difficile da dimenticare. E in misura minore succede anche a noi, ogni volta in cui lasciamo un nido sicuro, un ambiente in cui energicamente ci siamo trasfusi per poterlo sentire familiare.
Spesso il trasloco diventa la prima necessità di una famiglia che si allarga, accogliendo un bebè. Un trasloco purificatore, dicono alcuni. Un trasloco per poter poter eliminare le cose vecchie che non funzionano più, per poter rinnovare il mobilio o comprare una nuova cameretta per il piccolo, un trasloco per ridistribuire spazi e responsabilità. Ecco cos'è un trasloco. C'è chi ne ha fatto uno per ogni figlio, soprattutto quando le gravidanze non erano proprio programmate; c'è chi ne ha fatto uno per ogni lavoro; c'è chi ne ha fatto uno per ogni fase della vita, impacchettando tutti i ricordi e scartando poi solo quelli che voleva ancora aver cari davanti agli occhi.
Una cosa però è davvero importante, è importante ricordarla per voler bene a noi stessi: il trasloco più difficile e meno purificatore che facciamo è il primo. E' la nascita.
La Repubblica delle Mamme