Attendevo il terzo figlio ed effettuai le analisi di routine per verificare l'assenza della toxoplasmosi. Non lessi le analisi e non mi resi conto che avevo contratto la toxoplasmosi.
Ero sicura di me, poiché ero alla terza gravidanza. Penso sempre al fatto che durante le prima due gravidanze ero spesso da mia madre che aveva i gatti, mentre, quando aspettavo Alessandro, mia madre i gatti da tempo non li aveva più.
Il ginecologo mi mandò immediatamente presso un ospedale importante dove fui seguita dal reparto di patologie in gravidanza. Facevo spesso ecografie per escludere le aderenze al cervello e nel frattempo, oltre alla toxoplasmosi, si aggiunse il distacco della placenta.
Toxoplasmosi e distacco della placenta. La mia terza gravidanza
Dovevo necessariamente fare l'amniocentesi, per l'età e perché il mio primo figlio ha la sindrome di Down. Rischiai e alla fine dei termini feci una doppia amniocentesi, necessaria sia per verificare l'assenza di anomalie cromosomiche, sia per escludere che il batterio fosse passato nel liquido amniotico.
Era tutto negativo. Continuai a fare controlli e a prendere l'antibiotico fino alla mattina del parto. Fu un parto veloce e mi ricordo che la prima cosa che domandai fu: «Dottore il bambino vede? Sente?». Lui mi rispose che sembrava sanissimo.
E infatti Alessandro, che adesso ha quasi 11 anni, è sanissimo. Pensate che non ci fu bisogno di fare alcun controllo perché non aveva neanche gli anticorpi della toxoplasmosi.
Eppure, ancora oggi, penso che sia stato un vero miracolo. La mia terza gravidanza è stata piena di ansie e paure. Ma dopo 11 anni ho dimenticato e ringrazio Dio per avermi donato Alessandro.
di Maria Rosaria
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