Era la mattina di Natale ed era dicembre 2008. La mia bambina di soli 8 anni si alzò dal letto che non sentiva più le gambe. Provava a camminare, ma faceva fatica. Da quel momento iniziai a preoccuparmi: solo due giorni prima si era esibita durante un evento perché era una campionessa di balli caraibici.
Io e mio marito ci mettemmo in macchina e andammo in ospedale anche se era il giorno di Natale. I medici fecero subito tac e da lì iniziò il calvario. Ricordo ancora le parole dei medici: "Sua figlia ha una massa tumorale al midollo". Fecero subito l'intervento. L'esito fu sarcoma di Ewing.
La mia principessa in cielo
Dopo 10 giorni cambiammo ospedale. Facemmo 30 cicli di chemio e 25 di radio. La vedevo stare male e da mamma impotente non potevo aiutarla. Dopo un anno Luisa si riprese e mi dissero che poteva tornare a casa e che stava bene. Io da mamma sentivo che non era così, infatti dopo solo tre mesi al controllo mi dissero: "Signora purtroppo c'è la recidiva".
Da lì un incubo: i dolori erano tanti, morfina ma niente. Mi chiedeva aiuto. Fino alla mattina del 16 luglio 2010, quando mi svegliai che avevo ancora le sue manine nelle mie e mi accorsi di non sentire più il suo respiro. La mia principessa aveva spiccato il volo. Mi manca ogni giorno di più, è un dolore troppo grande ed è una ferita che rimarrà sempre aperta.
di Giusy
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it