Avevo 29 anni ed era il 15 dicembre del 2018. Avevo uno strano presentimento, mi faceva male il seno, ma non poteva già essere una gravidanza. Stavamo provando ad avere il nostro primo foglio da un mese, e invece quel giorno la linea si presentò subito sul test di gravidanza.
Alle 5 di mattina svegliai quello che allora era il mio fidanzato e gli feci vedere il test. Eravamo felicissimi: prime visite, primi controlli. Il fagiolino cresceva poco. Ridatarono la data presunta del parto, che dal 21 agosto 2019 passò al 28 agosto. Facemmo altre visite, altri controlli. Arrivò la translucenza nucale e mi dissero che se entro 10 giorni non mi avrebbero chiamato, era perché il fagiolino stava bene.
Al settimo giorno chiamarono dall'ospedale dicendomi: "Signora, c'è un altissima probabilità che suo figlio abbia la sindrome di Down. Contatti il suo ginecologo e veda come procedere". Mi cadde il mondo addosso, non poteva essere così. Il mio fagiolino stava bene, non poteva essere lui che aveva questo problema. Chiamai il mio fidanzato e disperata gli dissi che volevo solo sapere che stesse bene... poi Down o non Down, io non volevo perderlo.
Rischio di Sindrome di Down. La mia piccola sta bene