Home Storie Racconti di genitori

Il mio parto veloce, indolore e in casa!

di mammenellarete - 26.02.2020 - Scrivici

mamma-e-bebe
Fonte: Shutterstock
Ho due bambini. Durante il primo parto, ho avuto un travaglio di ben 14 ore, nel caso del secondo parto... il piccolo è arrrivato subito! Al momento della nascita ero a casa e, dopo una contrazione fortissima, mi ritrovai la testina del mio piccolo fra le mani . Ero terrorizzata e sconvolta, ma non c'era tempo di pensare ed ecco che arrivò un altra contrazione e il mio Davide nacque tra le mie mani. In seguito, mio marito chiamò i soccorsi, arrivarono velocemente gli infermieri e fui portata in ospedale. Ma è andato tutto bene per fortuna e mio figlio è sano.

In questo articolo

Mi chiamo Vania, ho 34 anni e ho un bimbo di quasi 7 anni e uno di 2 anni e qualche mese. Iniziamo dal giorno che precede la nascita del mio secondo figlio, soprannominato Flash!

Era il 24 novembre 2017 e il termine previsto era l'11 dicembre. La giornata trascorreva normalmente come le altre, tanto che nel pomeriggio andai a fare un giretto in un piccolo centro commerciale. La sera verso le 23 iniziai a sentire doloretti. Certo, era prestino, ma dato che il primo bimbo era nato 25 giorni prima, io ero già abbastanza pronta.

Dentro di me pensai: "Ci siamo quasi, ma ci vorrà un po' dato che per il primo ci ho messo 14 ore ed era piccolo, mentre questo è cicciottello...". Nessuna perdita, intanto mi feci una doccia e preparai té e biscotti da portare in ospedale (volevo qualcosa di sostanzioso e decente).

Verso le 2 del mattino decisi di avvisare mio marito del fatto che avevo le contrazioni (dormivo da tempo sul divano perché soffrivo di insonnia e mi trovavo meglio lì) e salutai Thomas, il bimbo "grande", dandogli un bacio con un po' di malinconia e sapendo che mi sarei dovuta "dividere" (...poi ho scoperto che riesco addrittura a moltiplicarmi).

Nel frattempo mi era impossibile stare ferma e camminavo, camminavo, uscivo in giardino, rientravo in casa... finché alle 3 del mattino dissi a mio marito di prepararsi e di portarmi il borsone per l'ospedale perché le contrazioni iniziavano ad essere un po' più forti, anche se sopportabilissime. Ancora nessuna perdita, né tappo, né acque, niente di niente... Aveva iniziato a bloccarsi la schiena (durante il primo parto si era bloccata del tutto e non riuscivo quasi a muovermi).

Quindi feci aiutare ad andare verso il bagno per scaldarlo un po', per cambiarmi per andare in ospedale, mentre mio marito si vestiva.

Sentivo una strana sensazione, non riuscivo a piegarmi per accendere la stufetta, ma tastandomi sentivo che non ero dilatata, mi sentivo normale lì sotto...

Il mio parto veloce e in casa

Ad un certo punto arrivò una contrazione veramente forte, lanciai un urlo e mi ritrovai la testina del mio piccolo fra le mani. Ero terrorizzata e sconvolta, questo parto fu così veloce e quasi indolore rispetto al primo parto... ma non c'era tempo di pensare ed ecco che arrivò un altra contrazione e il mio Davide nacque tra le mie mani.

Ero in piedi, mi girai e vidi mio marito, che sentendo l'urlo era letteralmente volato da me. Era paralizzato e gli dissi: "Chiama il 118". Poi, controllando l'ora della chiamata in seguito, vidi che erano circa le 3.20 del 25 novembre 2017. Sul momento non abbiamo minimamente pensato di guardare a che ora fosse nato...

Nel frattempo strinsi a me Davide e gli diedi dei colpetti sulla schiena per farlo piangere, dato che non lo aveva fatto. Per fortuna pianse subito, mi venne istintivo... Mentre arrivava l'ambulanza restammo in contatto per telefono con un'infermiera gentilissima dell'ospedale che si accertò di come stavamo e disse a mio marito di farmi sedere sopra un tappeto con la schiena appoggiata, di recuperare asciugamani o coperte per infagottare il bimbo, cercando di metterlo a contatto con la mia pelle e di tenere il cordone ombelicale stretto con le dita.

Solo due minuti ed ero già perdutamente innamorata di lui! Nel frattempo chiamammo mia mamma dicendole di venire da noi per stare con il bimbo grande perché dovevamo andare in ospedale. Se avesse saputo subito la verità le sarebbe venuto un colpo... Mia mamma arrivò e dopo un attimo di smarrimento mi aiutò a spogliarmi. Poco dopo giunsero i soccorsi: gli infermieri tagliarono il cordone e controllarono se Davide stesse bene. Poi, con il mio fagottino in braccio mi accomodai in ambulanza.

..

Nel frattempo il piccolo Davide si era attaccato al seno e gli infermieri erano un po' sconvolti da tutta la situazione. Io ero tranquillissima e chiacchieravo e il bimbo stava bene ed era lì con me (mi bastava questo). Io poi ebbi dei problemi ginecologici a causa del parto troppo veloce e forse ero anche un po' predisposta di mio. Ma la cosa importante, per me, era che mio figlio stesse bene.

Dopo 2 giorni eravamo già a casa a vivere la nostra nuova avventura in quattro. Ringrazio in primis mio marito e mia mamma per il coraggio che hanno avuto e poi lo staff dell'ambulanza, medici, infermieri e ostetriche per l'aiuto e l'appoggio che mi hanno dato!

di Vania 

 
(storia arrivata alla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
 
 
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it

TI POTREBBE INTERESSARE