Vi racconto la mia triste storia. Nel mese di novembre 2018 apparvero le due lineette. Era la mia seconda gravidanza, tanto voluta e subito arrivata. Ma, ahimé, iniziai ad avere un po' di problemi: si manifestarono orribili perdite e dovetti fare le siringhe fino a dicembre.
Tutto procedeva, ma le perdite divennero di sangue. Ogni giorno mi recavo in clinica in preda all'ansia, ma, nonostante tutto, il battito c'era sempre. Il 22 dicembre ebbi i risultati del Prenatal test: era tutto okay e venimmo a sapere che sarebbe stata una bimba.
Il 21 gennaio la perdita fu emoraggica: mi ricoverarono per 10 giorni e mi dimisero. Avrei dovuto passare la gravidanza a letto. Il 7 febbraio ebbi l'ennesima perdita abbondante. Feci l'ecografia: non c'era piú liquido amniotico. Fui liquidata con un: "Non c'è speranza".
Dovevo aspettare che la natura facesse il suo corso: non potevano indurmi il parto, il cuoricino batteva sempre. Mi recai in un'altra struttura e lì mi indussero il parto.
La mia bambina è nata il 13 febbraio (ero di 20 settimane). Me l'hanno strappata via... Quando ero a letto, durante la gravidanza, e non sapevo ancora nulla, non vedevo l'ora che l'estate arrivasse perché avevo il parto programmato per fine giugno. Adesso, invece, l'aria di primavera mi infastidisce e odio il sole. Vorrei che l'inverno non fosse mai finito.
di Maria
(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)
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