Era il 2012. Avevo avuto i miei due bambini di tre e un anno, quando mi resi conto di essere incinta di nuovo.
Inizialmente fui assalita da mille pensieri, ma alla fine portai avanti la mia bellissima gravidanza. La felicità fu doppia quando scoprii di aspettare una bambina. Tutto andò bene fino alla 27esima settimana.
Il giorno in cui mi recai in ospedale perché mi serviva un certificato da dare al mio datore di lavoro, la mia ginecologa chiese se volevo far sentire la sorellina al mio bambino più grande. Avevo fatto l'ecografia 10 giorni prima ed era tutto a posto.
Appena mi sdraiai sul lettino, la dottoressa cambiò viso. In quel momento rimasi sotto shock, non riuscivo a sentire le voci dei medici che parlavano. Decisi di tornare a casa per elaborare la cosa. Il giorno dopo mi recai al pronto soccorso e iniziò il mio incubo.
Per due giorni rimasi in ospedale fino a quando mi provocarono il parto. Feci 6 lunghe ore di travaglio e a mezzanotte del 19 settembre nacque la mia piccola senza vita.
Sembrava la mia vita si fosse fermata, non riuscivo ad accettare la morte della mia Giulia. Dopo un anno di psicoterapia il 19 settembre dell' anno dopo scoprii di essere incinta di nuovo alla 12esima settimana.
La mia ginecologa mi disse che sarebbe nata una bambina. Vi lascio immaginare la mia felicità e quella della mia famiglia, che mi ha sostenuto sempre nel mio grande dolore. Infatti a giugno nacque la mia splendida Chiara. Ma non potrò mai dimenticare Giulia...
di una mamma anonima
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