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Mamma a 17 anni e depressione post partum. Ma poi ho dato il meglio di me

di mammenellarete - 22.07.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Rimasi incinta a 17 anni. Mia madre voleva farmi abortire, ma io mi opposi con tutta la mia forza. Dopo la nascita del mio piccolo principe, ebbi un depressione post partum. Quando finalmente andammo a convivere in una casa tutta nostra, iniziò la mia nuova esperienza, per la quale ho dato sempre il meglio di me stessa, tenendo continuamente la mano del mio principe e imparando ad amarmi di più.

In questo articolo

Ero fidanzata da 2 anni, andavo a scuola, frequentavo il terzo anno del liceo. Era marzo 2012, quando ebbi un ritardo. Il mio ciclo era sempre puntuale, ma non avrei mai immaginato di essere incinta. Un giorno però decisi di fare un test, poiché il ciclo continuava a ritardare. Aveva paura di guardarlo, non so perché, quando lo feci vidi due linee, cioè io ero incinta.
 
Improvvisamente nella mia testa già immaginavo come dovevo dirlo a mia madre, ai miei, a come fare con la scuola. Mi sentivo di aver deluso la mia famiglia. Mi sentii male moralmente. Però nella mia testa e nel mio cuore già avevo deciso di tenere il mio bambino, anche a costo di rimanere sola. Quando lo rivelai a mia madre, lei subito mi disse di fare l'aborto, andando contro la mia volontà.
 
Il mio ragazzo era d'accordo con me, voleva tenere il bambino. Intanto mia madre prese appuntamento con un ginecologo, fissandomi la data e l'ora per andare a fare l'aborto. Io ricordo quella mattina, non volevo assolutamente. Ricordo quella notte insonne, fra un mare di pianti. La mattina feci di tutto fingendo di sentirmi malissimo, affinché mia madre non mi portasse per fare l'aborto.
 
Le raccontai di aver sognato una Madonna vestita di bianco (poiché lei dopo pochi giorni doveva partire per Medjugorje), comunque alla fine la convinsi. Cosi iniziò la mia gravidanza un po' più serena. Mia madre piano piano accettò il tutto. Mio padre reagì molto meglio di lei e ciò mi fu di grande aiuto.

Mamma a 17 anni

Fu una gravidanza molto bella, naturalmente con nausee, vomito, mal di schiena, sciatica, stanchezza, ma poi pian piano sentirlo muovere dentro di me fu l'emozione più grande della mia vita. Compii poi 17 anni, e dopo un mese e mezzo nacque il mio principe, al quale giurai amore eterno.
 
Dopo la sua nascita, subii una depressione post partum: al bambino non si poteva avvicinare nessuno tranne me, la notte vegliavo su di lui, non riuscivo a chiudere occhio, poiché io dovevo stare lì a fissare il mio bambino. Non uscivamo mai di casa, perché avevo paura del giudizio delle persone.
 
Ma dopo 9 mesi tutto questo piano piano divenne solo un brutto ricordo. Andammo a convivere in una casa tutta nostra: il mio compagno, ora mio marito, e il mio principe. E da lì iniziò la mia nuova esperienza, per la quale io ho dato sempre il meglio di me stessa, tenendo sempre la mano del mio principe e imparando ad amarmi di più, grazie ai suoi sorrisoni.
 
di anonima
 
 
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