Home Storie Racconti di genitori

Leucemia linfoblastica acuta. Mia figlia non c'è più. Ma io la cullo nel mio cuore

di mammenellarete - 28.06.2019 - Scrivici

donna-triste
Fonte: Shutterstock
Sono mamma di tre gioielli. Due li stringo tra le braccia. Bea la cullo nel mio cuore. E' stata portata via dalla leucemia linfoblastica acuta. Questa è la mia storia.

In questo articolo

Mi chiamo Francesca, ho 42 anni e sono mamma di Angela 17 anni, Lorenzo 7 e Beatrice 10. Beh, lei non è più qui con noi ormai dal 5 settembre del 2010. Parto dall'inizio...

Sono già mamma di Angela, avuta dal mio precedente matrimonio. Conosco Gabriele e capisco subito che lui sarebbe stato il mio amore per sempre.

Ci innamoriamo, cominciamo a convivere anche se ho mille dubbi: lui è più piccolo di 6 anni, io con un bimba...

Partiamo con questa bellissima favola. Tutto bellissimo, Angela felice. Da lì a poco arriva la lieta notizia! Sono incinta! Tutto meraviglioso, gravidanza splendida, un'altra bimba, Beatrice. Beatrice nasce il 5 luglio alle 10.10... Torniamo a casa e iniziamo questa magica vita in 4.

Cambiamo casa, Beatrice cresce, andiamo in vacanza in Trentino 20 giorni ad agosto. Tutto meraviglioso.

Torniamo e dal giorno dopo, inizio i preparativi per il battesimo che avremmo fatto il 6 settembre... Ma qualcosa non va, Bea è strana: mangia poco, dorme tanto e ha questi puntini sparsi qua e là che spariscono all'improvviso. Comincio a parlare delle mie preoccupazioni.

Sei esagerata, sarai stanca, d'altronde hai appena partorito... da meno di due mesi!

Vabbè, io non mi dò pace. La mia piccola ha qualcosa. Arriva il 2 settembre, compleanno di Angela: casa piena di parenti amici e bambini, un caos totale.

Beatrice dorme e non si sveglia mai... Il giorno dopo piango, piango e piango.

La sera parlo con Gabriele e gli dico:

Almeno tu ascoltami, ha qualcosa...

Lui mi abbraccia e mi dice: "Vai dal pediatra domani!". Okay. Il mattino seguente chiamo il pediatra e mi dà appuntamento da lì a un paio d'ore.

Arriviamo. Mi fa una visita accurata e la bimba è perfetta, sana e forte, ma soprattutto la crescita è eccellente. Mi sento impazzire: io la vedo sbiancare, io la vedo strana, io vedo i lividi arrivare e sparire...

Il pediatra mi dice:

"Signora, sarà un po' stanca lei, si riposi".

Mi alzo. Beatrice sbianca, gli dico: "La guardi!". Lui la guarda in silenzio e mi dice: "Facciamo un emocromo, così la tranquillizzo". Scoprirò dopo che aveva già capito... Da lì passano 20 minuti interminabili.

L' infermiera viene e chiama il dottore dicendo che ha bisogno di aiuto perché la macchina non va. Tornano indietro e sono in linea telefonica con un ospedale di Monza. Ci dicono: "Signora la mandiamo lì per un controllo più approfondito, forse la piccola ha una leggera infezione".

Mi paralizzo per un attimo, ma rinvengo subito. Partiamo per l'ospedale con lei nella sua splendida carrozzina rosa e con il suo vestitino bianco e lilla. Ci aspettavano! Arrivati lì, me la portano via... Due, tre, quattro, cinque, non so quanti medici... lei piange! Le fanno milioni di prelievi. Sono tutti amorevoli con lei e con noi...

Ci guardano con tenerezza e leggono il terrore nei nostri occhi. Prendo coraggio dopo circa due ore di visite, eco e prelievi e chiedo: "Ma cos'ha?". Uno mi dice: "Signora, non lo sappiamo ancora". Io vedo arrivare un'altra dottoressa, la guardo e le chiedo: "È leucemia, vero?".

Lei quasi si spaventa. Mi mette una mano sulla spalla e mi dice: "Forse sì". Mi crolla il mondo addosso. Dieci minuti dopo abbiamo la diagnosi: "Linfoblastica acuta". La bimba ha 500 mila bianchi e 48/72 ore di vita!

La nostra storia

"Se volete proviamo subito con le cure, ma non vi assicuriamo niente".

Cerchiamo di starle vicino quanto più possibile e per un anno Bea fa le cure. Finché un giorno i medici ci dicono che la malattia è tornata ed è ancora più aggressiva. Cerchiamo di farle fare negli ultimi giorni tutto quello che non hai mai fatto. Andiamo addirittura a Lourdes. Torniamo a casa, la piccola Bea purtroppo se ne va.

Io sono distrutta, Gabry cerca di essere forte: si occupa di Angela e della casa. Passa il tempo, io trascorro delle ore al buio. Un giorno ascolto le parole di Angela e Gabry. 

"Gabry, io non voglio stare sola, mi manca mia sorella... voglio una sorella". Angela piange. Gabry la consola. "Tata, lo so, lo vorrei anch'io, ma la mamma no, e dobbiamo rispettare la sua volontà". Mi inginocchio in corridoio. Piango in silenzio. Per colpa mia soffrono loro, sono egoista! Penso solo a me stessa. Non dormo per tutta notte. Ci penso, ci ripenso. Mi addormento al mattino e sogno Beatrice con un nastro azzurro tra i capelli.

Mi sveglio, parlo con Gabry e scegliamo di provare ad avere un altro bambino. Angela non deve stare sola e Beatrice sarà felice di ciò. Okay. Il mese dopo aspetto Lorenzo. Arriva il 12 settembre del 2011. Alle 10.40. Bello come il sole. La nostra rinascita. Oggi ho i miei tre gioielli. Due li stringo tra le braccia. Bea la cullo nel mio cuore. Questa è la mia storia.

di Mamma Francesca

(storia arrivata sulla e-mail di redazione di Nostrofiglio.it)

Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it

Aggiornato il 21.08.2020

TI POTREBBE INTERESSARE