Avere un figlio a 41 anni, quindi da parecchio vecchia, è come rimanere incinta a 21 anni, quindi da parecchio giovane. Le reazioni degli astanti sono speculari e vanno dal "Oh Madonna!" al "Poretta, c'è rimasta". A 21 anni lo comunichi ai tuoi genitori che sono terrorizzati dal dover fare i nonni, hanno paura per te che non ce la farai, per la coppia che non ce la farà, per loro stessi che non ce la faranno.
A 42 anni lo comunichi ai genitori che sono terrorizzati dal non poter più fare i nonni, sono pur sempre i vecchi genitori di una vecchia madre, in più hanno paura per te che in coppia non ce l'hai mai fatta, non hai un bel curriculum, non puoi dargli torto. Lo comunichi agli amici che a 21 anni pensano "Poretta, c'è rimasta, nessuno può scegliere di entrare nel tunnel dei bambini così presto".
Lo comunichi agli amici che a 41 pensano: "Poretta, c'è rimasta, nessuna donna sana di mente può scegliere di avere un figlio appena uscita dagli anni della peggiore infanzia e alle soglie della peggiore adolescenza". Lo comunichi ai figli, cosa che in effetti a 21 non puoi fare. La tua secondogenita ti chiede se abbiate intenzione di celebrare un matrimonio riparatore e nel caso si informa se lei potrà fare la damigiana d'onore. Hai voglia di bere.
Lo comunichi al tuo ex, quello che fin qui aveva il monopolio procreativo su di te, che ti guarda incredulo: ha perso di vista le tue ovaie parecchio tempo fa, le credeva passate a miglior vita. Iniziano gli esami, i test, le visite, tutti appuntamenti che servono a ribadirti che sei vecchia, miiiii se sei vecchia, quanto c***o sei vecchia. Tradotto nel linguaggio medico significa che le percentuali sono contro di voi, tutte.
Fortunatamente arrivano i risultati del DNA, del test integrato, della morfologica, delle analisi del sangue, dell'analisi logica e grammaticale dei nomi papabili… dicono: "Sorpresa! Nonostante tu sia vecchia, miii se sei vecchia, quanto c***o sei vecchia, pare sia tutto ok".
Tiri un sospiro di sollievo, la bambina è sana, puoi passare alle paure secondarie. Le emorroidi. L'esperienza ti ha insegnato che ogni volta che si associa un frutto a una parte intima bisogna tremare. Tipo cocomero e vagina (quando si racconta la nascita), che per me viene superato di gran lunga dal binomio grappolo e c**o.
Incinta a 41 anni, la mia esperienza
La cosa buffa è che sono scampata a questo disturbo, nelle mie precedenti gravidanze, ma ora sono vecchia, mii se sono vecchia, quanto c***o sono vecchia… tutto potrebbe cambiare (per inciso, parlando di terminologie gravidiche, un'altra espressione che mi ha sempre terrorizzato è "bocca del parto", io mi immagino questo utero impegnato a mimare l'urlo di Munch, spaventoso).
Ti ripeti continuamente andrà bene, andrà tutto bene, d'altronde siamo in un anno bisestile, tu possiedi un gatto nero e sei rimasta incinta venerdì 17 copulando sotto una scala. Cosa può succedere di brutto? Ecco. Una pandemia. La gravidanza durante la pandemia ha i suoi lati positivi, oddio forse non tanti lati, non proprio un poligono ecco, la gravidanza durante la pandemia ha un suo lato positivo, una retta positiva.
Ovvero nessuno può romperti le p***e con l'esercizio fisico. Hai avuto ginecologhe fissate con il contenimento del peso durante i nove mesi, ti hanno inculcato l'ansia della bilancia. Ora, le rare volte che hai una visita, guardi negli occhi la dottoressa e la sfidi: "Sali prima tu se hai il coraggio, lo vedo che sotto il camice stai sc***ndo di brutto con tutte le palestre e i parchi chiusi e l'unica consolazione dei grassi saturi ad attenderti la sera".
Soprassiede, ti soppesa a occhio, annuisce, a posto così. Sei vecchia, miii se sei vecchia, ma soprattutto sei la solita vecchia s*****a di sempre.
di Enrica Tesio
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it
Le altre storie:
- nella red zone anche i gatti non ci sopportano più
- le nostre ore strascorse in isolamento
- la nostra vita sospesa a due passi dalla zona rossa
- in quarantena con mio figlio adolescente
- la nostra vita nella red zone
- un'allegra famiglia arcobaleno ai tempi del coronavirus
- il principe coronavirus, la favola di una mamma
- la scuola primaria ai tempi del coronavirus
- testimonianza di una mamma-maestra ai tempi del coronavirus
- le giornate in isolamento sono impegnative. Ma ho riscoperto il piacere di insegnare